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Locride: a Caulonia i diritti dei migranti non sono un’opinione

Di Tiziana Barillà il . Calabria

Intervista
a Giovanni Maiolo, giornalista e sociologo, ex assessore alla partecipazione
del Comune di Caulonia.

Migranti:
il pacchetto sicurezza chiede ai medici di denunciare i clandestini
e tassa gli immigrati, a Caulonia accogliete i rifugiati e
il Consiglio comunale delibera per concedere
loro il diritto di voto. Che succede a Caulonia?
 

Succede la
rivoluzione. Quella pacifica che non vuole prendere il potere ma che
vuole ampliare i diritti. Quella che vuole dare volto ai senza volto
e voce ai senza voce. Quella che grida che nessun uomo è clandestino,
che siamo tutti fratelli e sorelle. A Caulonia, grazie alla sensibilità
di un sindaco del Pd, Ilario Ammendolia, si sta andando in controtendenza.
Nel momento in cui il sindaco di Lampedusa ha dichiarato che “la pelle
dei neri puzza anche se lavata” e che avrebbe usato il filo spinato
per bloccare i migranti, Caulonia insieme a Riace e Stignano, ha detto:
“li accogliamo noi”. Di fronte a Maroni che vuole impedire che i
migranti irregolari si curino, Caulonia risponde attribuendogli il diritto
di voto. Per questo governo i migranti sono spazzatura, non possiamo
fare altro che rispondere con buone pratiche dal basso. 

Quindi questa
“rivoluzione” si fonda su un progetto
che parte da lontano. E infatti i tre comuni di Riace, Caulonia e Stignano,
da tempo denunciano una doppia emergenza: quella dei rifugiati che sbarcano
sulle nostre coste e quella dello spopolamento delle nostre terre. Siete
davvero convinti che queste due emergenze possano incrociarsi?
 

Riace ne è
la prova. Basta visitare il paesino guidato da Domenico Lucano per vedere
una realtà che agli occhi del calabrese rassegnato appare impossibile.
A Riace si è innescato proprio questo circuito: aiutando i migranti
si aiuta il paese. Oltre dieci persone hanno trovato lavoro nel settore
dell’accoglienza, si sono riaperte le botteghe artigianali preservando
gli antichi mestieri, le donne kurde tessono al telaio come facevano
le nostre nonne. Basti pensare che la scuola elementare, se non fosse
per una presenza massiccia di migranti, sarebbe stata chiusa dai tagli
all’istruzione. Quindi se a Riace c’è ancora la scuola è merito
dei richiedenti asilo e dei rifugiati. È un circuito virtuoso. Se poi
si pensa che alle casse dello Stato accogliere i migranti nella rete
dello S.P.R.A.R. (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati)
dandogli una casa, il cibo, aiutandoli sotto ogni aspetto, da quello
legale a quello sanitario, insegnandogli l’italiano, favorendo un’integrazione
reale, costa molto meno che rinchiuderli nelle galere etniche, si capisce
quanto siano false le parole dei politici che gridano all’emergenza
continua. Qualcuno ha addirittura promesso che entro l’anno prossimo
si fermeranno gli sbarchi, denotando un’assoluta ignoranza storica:
le migrazioni accompagnano l’uomo dalla notte dei tempi e non sarà
un ministro col fazzoletto verde a fermare la storia. Bisogna solo decidere
se vogliamo gestire le migrazioni annullando la dignità umana, creando
i clandestini, favorendo la criminalità organizzata internazionale
che organizza le tratte e alimentando la ghettizzazione di intere etnie
in Italia oppure se vogliamo trasformare tutto quanto in un’opportunità
per aiutare gli altri aiutando se stessi e promuovendo sviluppo. 

Tutte in
territorio calabrese queste esperienze, la
Regione Calabria ha avuto un ruolo
in questo progetto?
 

La Regione
Calabria manderà a Riace, Caulonia e Stignano un finanziamento che
servirà ad avviare al lavoro alcuni dei rifugiati, per dare la possibilità
di apprendere un mestiere e di essere infine autonomi. 

Quali sono
state o quali pensi che saranno le reazioni della popolazione locale?
 

Alla diffidenza
iniziale è subentrata la curiosità per gli ospiti provenienti da un
mondo lontano. Non si può generalizzare: a casi di veri e proprio razzismo
che vanno denunciati e non sminuiti si sono affiancati gesti di enorme
solidarietà. Basti pensare che i cittadini di Caulonia hanno donato
una quantità enorme di vestiti ai migranti, tanto da avere avuto la
nostra sede per un lungo periodo invasa dagli abiti. Ne abbiamo ricevuti,
spontaneamente, così tanti da averne potuto inviare un furgone a Rosarno
per aiutare i migranti dell’ex cartiera (ndr situazione presso
la ex fabbrica di Rosarno)

Il
Sindaco di Caulonia, Ilario Ammendolia, ha dichiarato che ”Si tratta
di una scelta che, probabilmente, verrà contrastata dal governo nazionale,
le cui politiche nei confronti dei migranti vanno nel senso opposto
di quelle che sta praticando il nostro
paese con l’accoglienza di chi fugge dai conflitti e dalla fame”. Sembrate,
dunque, certi di uno scontro. Come pensate di reagire?
 

Quando il comune
di Genova tentò di fare la stessa cosa che ha fatto ora Caulonia il
governo (c’era sempre Berlusconi) impugnò lo statuto. Se lo farà
anche a Caulonia il sindaco è ben deciso a non fermarsi fino ad un
pronunciamento, che potrebbe essere storico, della Corte Costituzionale. 

Da anni
denunci gli sbarchi delle navi fantasma, le condizioni dei migranti
su quelle coste e il silenzio dei tuoi conterranei. Oggi, possiamo dire
che una battaglia è stata vinta?
 

Oggi c’è
una sensibilità maggiore alimentata soprattutto dal lavoro che Città
Futura ha fatto a Riace negli ultimi dieci anni. Riace è riuscita a
coinvolgere Caulonia e Stignano nell’accoglienza. E pensate che il
sindaco di Caulonia è del Partito Democratico e quello di Stignano
simpatizza addirittura per Alleanza Nazionale. Ma bisogna moltiplicare
queste esperienze. Il diritto di voto poi è solo un granello di sabbia
in un ingranaggio della grande macchina “schiaccia migranti”. Caulonia
potrà aiutare davvero i migranti ed essere apripista del loro diritto
a votare ed essere eletti se non verrà lasciata sola. La strada è
ancora lunga e siamo intenzionati a fare il possibile per percorrerla
tutta.

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