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No Muos: coordinamento di Comuni contro le antenne americane

Di no.fe. il . Sicilia

E’ un “no” a più voci quello che arriva da Niscemi (Cl) in merito all’installazione del Muos (Mobile User Objective System) sul territorio siciliano. In seguito ad un accordo bilaterale tra il governo italiano e quello statunitense , infatti, è stato deciso di installare a Niscemi un sofisticato sistema di comunicazione satellitare ad altissima frequenza (UHF), un sistema multiservice a terminali, siti mobili e fissi in grado di integrare comandi, centri di intelligence, radar, cacciabombardieri, missili da crociera e velivoli senza pilota.

Dopo la manifestazione di sabato scorso nella cittadina nissena sarà un coordinamento di Comuni promosso da Francesco Alesci (pres. Cons. Comunale di Niscemi) a stilare un documento unico per ufficializzare il proprio “no” all’accordo bilaterale. Il prossimo incontro si terrà lunedì 9 alle 18,00 presso Palazzo di Città e metterà insieme il lavoro di entrambi i coordinamenti, sindaci e consigli comunali. Il 13 marzo (anche se la data è ancora da definire) si  terranno contemporaneamente tutti i consigli comunali dei territori limitrofi con lo stesso ordine del giorno.

 “Siamo preoccupati – dice Alesci – per la vita dei cittadini di Niscemi e delle città confinanti. Un pericolo paventato anche dagli scienziati sui danni che possono provocare le onde elettromagnetiche. E’ dimostrabile che bambini a lungo esposti a valori di CEM 50 60 Hz, come quelli prodotti dagli elettrodotti  ad alta tensione hanno una probabilità doppia di sviluppare una leucemia rispetto a bambini esposti a livelli inferiori.

Studi epidemiologici -continua il presidente- hanno attirato l’attenzione verso i campi magnetici e i campi modulati a radiofrequenza come possibili fattori  di rischio  per leucemie, linfomi, tumori al seno, melanomi epiteliali, tumori al cervello. Conferme che arrivano dal Karolinska Institut di Stoccolma: i risultati dei loro studi epidemiologici indicano un aumento del rischio per esposizione prolungate a campi magnetici a bassa frequenza. Figuriamoci per quelli ad alta frequenza.

La situazione verrà illustrata anche al presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo al quale il coordinamento chiederà di intervenire rapidamente sulla questione.

 In un territorio già vittima di inquinamento ambientale (petrolchimico di Gela su tutti) questa nuova istallazione (funzionale alle telecomunicazioni della vicina base militare americana di Singonella) rappresenterebbe per i cittadini del nisseno un ulteriore rischio per la propria salute e per tutti gli altri un ulteriore passo verso la militarizzazione della Sicilia.

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