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Erice, pensieri contro la mafia

Di Rino Giacalone il . Progetti e iniziative, Sicilia

Nell’impegno contro le mafie è ancora una volta il Comune di Erice a distinguersi come accade da qualche tempo. Nuovamente protagoniste le scolaresche, i giovani, scuole e docenti del territorio. L’amministrazione comunale infatti ha voluto donare per Natale agli istituti scolastici ericini l’“agenda antimafia 2009”, prodotta dal centro Impastato ed edita da Di Girolamo di Trapani. Sono agende “personalizzate”.

L’amministrazione ha individuato una serie di personalità e soggetti impegnati nel campo anche sociale dell’antimafia, perchè le stesse lasciassero con delle loro parole una impronta tra le pagine dell’agenda e successivamente ognuno di loro adottasse una scuola per tenere contatti durante l’anno scolastico. “Protagonisti attuali dell’impegno civile, culturale e socio-economico e fedeli servitori e rappresentanti dello Stato” così come li ha definiti lo stesso sindaco Tranchida. I ragazzi consci del significato e del valore di questo regalo di Natale fatto dal sindaco Tranchida e dalla sua Giunta lo hanno adottato perché come hanno sottolineato “servirà a ricordare coloro i quali sono morti per difendere i siciliani. Una opportunità per tutti per conoscere chi ha vissuto con il coraggio di combattere questa piaga”.

A “personalizzare” le agende sono stati Rita Borsellino, Margherita Asta, Liliana Riccobene, vedova dell’agente di custodia Giuseppe Montalto, ucciso dalla mafia l’antivigilia di Natale del 1995, il capo della Squadra Mobile Giuseppe Linares, il prefetto Fulvio Sodano, il sostituto procuratore della repubblica di Trapani, Andrea Tarondo, l’imprenditore palermitano Giuseppe Todaro, Daniele Marannano di Addio Pizzo, il questore di Trapani, Giuseppe Gualtieri.

“Una iniziativa sensazionale ¬¬- l’ha definita così il capo della Mobile Giuseppe Linares – probabilmente nuova per certi versi per questo territorio, un modo per far assaggiare pillole di saggezza antimafia. Pillole di impegno nella vita di tutti i giorni, per non dimenticare, così come mi sono permesso di scrivere quando mi è stato fatto questo invito, per far in modo che nulla torni come prima”. Entusiasta Rita Borsellino che ha detto di parlare attraverso le parole del fratello Paolo. “Guardi non è un caso che il messaggio che ho scritto a questi giovani è una frase di Paolo, lui credeva fermamente e con convinzione nell’azione dei giovani. Lui diceva quando i giovani negheranno il consenso alla mafia, la mafia finirà. E il mio messaggio non può essere che questo. Che siano le nuove generazioni a dare veramente la spallata finale, che siano protagonisti di una svolta totale alla mentalità e all’atteggiamento che ancora purtroppo in Sicilia ci sono e sono radicate. Cambiando mentalità e atteggiamento la mafia non avrà più terreno di coltura”.

“L’Agenda – dice il sindaco Tranchida – ci riporta alla memoria i fatti delittuosi, i crimini di mafia che sono accaduti in Sicilia, ma con un atteggiamento propositivo oggi sottoscrivendole con firme importanti ed autorevoli. Insomma un messaggio di speranza. Alle scuole abbiamo proposto di adottare questa agenda, a queste personalità proponiamo di adottare queste scuole”.

Simbolicamente presente anche il prefetto Fulvio Sodano (Prefetto della Repubblica, già Prefetto di Trapani e cittadino onorario di Erice) non fisicamente a causa delle proprie condizioni ma che era come se fosse lì alla presentazione delle agende con una lettera che ha voluto indirizzare a tutti gli studenti ericini.

Di seguito la lettera di Fulvio Sodano.

Carissimi Ragazzi,
accolgo con entusiasmo e gioia l’invito fattomi dal Sindaco Tranchida di adottare come tutore la vostra Scuola e con essa tutti voi.
Sono convinto infatti che le scuole non devono avere solo il compito di istruire gli studenti, ma li devono formare a diventare buoni cittadini del domani. Ed è proprio in questa ottica, se me lo consentite, che vorrei fare assieme a voi un percorso che vi possa permettere di affrontare il futuro, costituendo una società migliore di quella che stiamo vivendo.  Sono altrettanto certo che investire e seminare nelle menti di voi giovani, principi, valori, idee buone, possa più facilmente aiutare a superare ed avversare tutte le negatività, quali l’egoismo, il successo ad ogni costo, l’illegalità e la delinquenza, specie quella organizzata che in Sicilia si chiama mafia, e, che non fanno progredire e sviluppare la nostra meravigliosa e sfortunata Terra.  Permettetemi ora di presentarmi. Mi chiamo Fulvio Sodano e dalla fine del 2000 fino al luglio del 2003, ho fatto il Prefetto della provincia di Trapani che nonostante le sue tante contraddizioni mi è rimasta nel cuore. Perciò sarei felice di affiancarmi ai vostri insegnanti per fare tutti insieme un percorso che sono certo ci arricchirà e ci farà crescere.

Se siete d’accordo e per evitare che la nostra conoscenza diventi un fatto isolato e perciò sterile e improduttivo, avrei una proposta da farvi. Che ne dite se all’inizio di ogni mese scegliamo un tema (ad esempio: giustizia, dignità, onestà, legalità, amore per gli altri, dovere etc.) che nel corso del mese voi potreste approfondire con i vostri insegnanti e le vostre famiglie?
Sono certo che tale esercizio, se fatto con amore, intelligenza e continuità, vi servirà ad affrontare la vita con serenità e trasparenza e farà di voi dei veri uomini.

Ecco i pensieri “stampati” sull’agenda rivolti ai giovani di Erice ma non solo a loro, e non solo ai giovani:

Giuseppe Gualtieri, questore di Trapani: Ogni volta che chiediamo per favore un nostro diritto, diamo potere alla mafia

Andrea Tarondo, magistrato: Diciamo “no” alla mafia, cacciamo la violenza e il sopruso dalla nostra terra. Non per un principio astratto, ma perchè lo dobbiamo a noi stessi, alle persone che amiamo, al nostro futuro, alle cose belle che ci fanno vivere e che vogliamo difendere. Questo ci rende forti contro la mafia, l’avere in mente un mondo diverso.

Giuseppe Linares, vice questore, capo della squadra Mobile di Trapani, cittadino onorario di Erice: La lotta alla mafia deve annoverare tra le sue fondamenta primarie il ricordo e l’esperienza, fattori tra i più determinanti per le ragioni su cui basare l’impegno antimafia anche nelle piccole cose della vita quotidiana. Rammentare e riflettere per fare si che quanto è avvenuto non possa esser cancellato, dimenticato o, peggio, travisato, è porre le basi di un determinismo sociale di tipo virtuoso. Per trovare una ragione morale ed una nuova cultura, per impegnarsi a cambiare in meglio le cose può pertanto essere utile anche leggere pillole di storia, come una pagina di questa agenda, una per ogni giorno dell’anno, un gesto semplice, ma costante ed efficace per capire come siamo stati, come siamo adesso e come potremmo tornare ad essere se non ci impegniamo.

Giuseppe Todaro, imprenditore anti racket Palermo: Prima di essere un imprenditore, sono un padre che ha sempre educato i suoi figli a principi che ciascuno di noi deve praticare quotidianamente. Nella speranza che la mia scelta e quella di altri colleghi diventi di tanti altri operatori economici.

Daniele Marannano, AddioPizzo Palermo: Fin quando ci limiteremo comodamente a puntare il dito rifiutandoci di esercitare il nostro ruolo primario di cittadini, rimarremo distanti da un vero modello di Stato civile e di diritto.

Margherita Asta, figlia e sorella delle vittime della strage mafiosa di Pizzolungo: Spero che non
siano più lacrime a bagnare la nostra terra. Spero che tanto dolore abbia fatto germogliare il seme del coraggio e della responsabilità. Coltivatelo con passione ed amore perchè nelle vostre vite e nella mia risplenda il sole ogni volta che un bambino sorride.

Liliana Riccobene, vedova dell’agente di polizia penitenziaria Giuseppe Montalto, ucciso dalla mafia il 23 dicembre 1995: Ricordati di Giuseppe, uomo giusto, onestro, stroncato dalla mafia. Che il suo sacrificio possa essere d’esempio a tutti noi e che ci induca a combatterla.

Rita Borsellino: La frase di mio fratello Paolo “Se la gioventù le negherà il consenso anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo” è diventata per me guida negli incontri che da 16 anni faccio nelle scuole di tutta Italia. Mi piace pensare che tramite questa agenda le sue parole possano diventare una guida anche per voi.

Fulvio Sodano, prefetto della Repubblica: Chi vive con onestà, dignità, amore per il prossimo, nella giustizia, nella legalità, e trasparenza, può essere destinato a perdere qualche battaglia ma sicuramente vincerà la guerra della vita. Se non vi scoraggerete e sarete fieri di improntare la vostra esistenza a tali principi, sarete sicuramente vincenti.

Giacomo Tranchida, sindaco di Erice: Un popolo senza memoria è un popolo senza storia. Un popolo senza storia non può avere un futuro…Il futuro che vogliamo ha radici ben piantate nella nostra memoria.

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