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A Pisa la prima “edicola antimafia”

di Cristiana Mastronicola il . Toscana

“Vorremmo che l’edicola fosse per i cittadini non solo l’evidenza dell’utilità del bene confiscato alla mafia e riutilizzato, ma anche un modo nuovo di fornire servizi alla comunità”. Così Fabrizio Tognoni, referente di Libera per il coordinamento di Pisa  commenta la nascita dell’edicola “I Saperi della legalità”, Diverse sono state negli ultimi anni le confische a danno di mafia e camorra sul territorio toscano, ma quello in questione è il primo bene confiscato alla mafia a Pisa e convertito in un progetto a fini sociali.

La storia. Si trova nel cuore del centro storico della cittadina toscana l’edicola che, nell’ottobre del 2013, è stata sequestrata, insieme ad altri 400 mila euro di beni, per disposizione del Tribunale di Reggio Calabria, al termine di indagini partite dal Direzione Investigativa Antimafia di Messina. I beni erano spalmati tra Tortorici (in provincia di Messina) e la Toscana, tutti intestati al boss mafioso Orlando Galati Giordano che, insieme alla famiglia, si era trasferito a Pisa negli anni Novanta. In particolare, in Toscana è l’edicola, gestita dal figlio del boss, Eros Gennarino, a finire nel mirino della Dia. Orlando Galati Giordano, già collaboratore di giustizia, si era visto revocare la protezione perché coinvolto in altri reati che porteranno al suo arresto nel 2012. Il bene era stato sequestrato nel luglio del 2013 per andare incontro alla confisca di primo grado nel settembre dello stesso anno e quella di secondo grado nell’aprile 2014.

Il percorso di “rinascita”. Il coordinamento provinciale di Libera aveva iniziato ad interessarsi al bene in seguito alla notizia del sequestro e quindi alla confisca di primo grado. Il fine è quello di rendere concreto il progetto di riutilizzo sociale del bene e per farlo l’iter burocratico prevede un primo contatto con il Tribunale di Reggio Calabria, che garantisca l’affidamento del bene. In parallelo Libera si muove per creare una rete di collaborazioni sul territorio, fatta di cooperative e associazioni, che faccia da telaio dell’idea iniziale. Il progetto riesce a trovare un’ulteriore speranza di concretizzazione nella seconda rete, quella istituzionale, che vede il coinvolgimento delle università, oltre alla collaborazione del Comune di Pisa, della Provincia e della Regione Toscana – già precedentemente partecipi delle iniziative di Libera sul territorio. “La confisca di secondo grado è stata un’ulteriore spinta per farcela”: il disegno, dallo schizzo di partenza, si fa sempre più definito e tangibile. In questo frangente, fondamentale è stato – secondo le parole di Tognoni – il supporto del coordinamento nazionale di Libera per la gestione dell’aspetto prettamente burocratico: grazie al lavoro del responsabile dei beni confiscati, Davide Pati si è ottenuta dalla Camera di Commercio la fornitura di servizi gratuiti necessari a dare un quadro più nitido e realistico del rischio d’impresa e della riuscita del progetto. La prima bozza del progetto passa nelle mani dell’amministratore giudiziario cui il bene era stato affidato, per poi avere l’approvazione finale del Tribunale di Reggio Calabria. Ottenuto l’affidamento, determinante è stata la collaborazione di Axis, la Cooperativa sociale di tipo B che dal 1990 si propone di creare opportunità di lavoro per giovani e persone svantaggiate. Già protagonista del progetto della “Bottega dei Sapori e dei Saperi della Legalità”, Axis è servita da supporto all’iniziativa dell’edicola, occupandosi in modo particolare dell’organico del personale dipendente. Il 14 maggio è una data importante per l’edicola, perché viene firmato il contratto di affitto per 18 mesi. La somma di affitto prevista è di 500 euro mensili, ma, a detta del referente del coordinamento provinciale di Pisa, si spera in una confisca definitiva del bene che comporterebbe la gestione da parte dello stato e quindi la possibilità di usufruire gratuitamente dello stesso.

L’edicola antimafia. Con l’inaugurazione del 5 giugno scorso, alla presenza di don Luigi Ciotti e di un inaspettato numero di partecipanti, a Pisa ha vinto la legalità. È nata un’edicola che, al di là della mansione propria di vendita di riviste e giornali, si sforza di affermarsi come punto di promozione della cultura della solidarietà, dell’antimafia sociale e dei diritti. Attraverso “I Saperi della Legalità”, Libera e le associazioni impegnate nel progetto si propongono di trasmettere ai cittadini non solo l’idea dell’utilità del bene confiscato alla mafia, ma anche quella di un bene utile all’espletamento di servizi aggiuntivi, che passano per quel bene e si rivolgono a tutta la comunità. L’idea è quella di sviluppare ulteriormente il progetto, facendo sì che l’edicola diventi un punto nevralgico della città: cittadini, studenti e turisti potranno usufruire di prestazioni innovative, che andrebbero dall’assistenza agli anziani per l’accesso ai servizi del comune alla prevendita di ticket di musei e monumenti della città a turisti e visitatori. Alle fondamenta dell’edicola vi è, dunque, una chiave di lettura nuova e vantaggiosa che aggiunge valore all’idea di bene confiscato, in una Toscana in cui i sintomi di infiltrazioni mafiose sembrano essere in crescita.

 

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