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Milano, i Barbaro infiltrati in imprese e istituzioni

Fonte: Ansa il . Lombardia

 L’operazione ‘Parco sud’ condotta dalla Dia di Milano, dal Gico della guardia di finanza e dai carabinieri, coordinata dalla Dda del capoluogo Lombardo, che ha visto l’esecuzione di ordinanze di custodia cautelare nei confronti di soggetti legati alla cosca della ‘Ndrangheta Barbaro-Papalia ha dimostrato l’infiltrazione dell’organizzazione criminale mafiosa nel tessuto economico imprenditoriale lombardo e nelle istituzioni.

Tra i soggetti coinvolti nell’inchiesta, infatti, ci sono imprenditori del settore edile e immobiliare e amministratori o personale di comuni, addetto a rilascio di pratiche edilizie. E’ quanto è emerso dalla conferenza stampa che si è tenuta stamani nella sede della Direzione investigativa antimafia. Tra le persone coinvolte nell’inchiesta c’é anche un perito nominato dal Tribunale di Milano, che si sarebbe fatto corrompere per aiutare la consorteria mafiosa.

Tra i soggetti destinatari delle 17 ordinanze di custodia cautelare in carcere figura il boss Domenico Barbaro, 72 anni detto l’Australiano, già in carcere e sotto processo a Milano per associazione mafiosa nell’ambito di un’inchiesta del luglio 2008 sul monopolio della cosca nel settore della movimentazione terra. Raggiunti in carcere dall’ordinanza anche i figli di Domenico Barbaro, Rosario e Salvatore, anche loro sotto processo con il padre. Sono stati arrestati anche gli imprenditori Andrea Madaffari e Alfredo Iorio, oltre a Fortunato Startari, custode della latitanza di Paolo Sergi, arrestato l’8 giugno 2008 in un appartamento di Assago nella disponibilità della famiglia Barbaro.

 Il procuratore capo di Milano, Manlio Minale, riferendosi alla cosca Barbaro-Papalia, ha parlato di ”una terza generazione spuria, perché legata fortemente alla seconda generazione, che non opera solo nel mondo imprenditoriale, ma anche in quello della droga e delle armi”. E’ un gruppo, secondo Minale, “che ancora non è passato totalmente nel campo imprenditoriale”. Nel corso dell’operazione infatti sono stati sequestrati, nel maggio 2008, numerose armi tra cui fucili mitragliatori e a canne mozze, pistole, silenziatori, munizioni e una bomba a mano, oltre a 4 chili di cocaina.

La Cosca operava nel settore dell’edilizia e del movimento terra, come già accertato dall’operazione Cerberus del luglio 2008, nei comuni di Buccinasco, Assago, Corsico e Trezzano sul naviglio. I presunti ‘ndranghetisti erano capaci di intimidire i titolari di imprese edili e di agenzie immobiliari, con incendi, danneggiamenti e colpi di pistola esplosi. Nell’ambito dell’inchiesta sono stati sequestrati oltre 5 milioni di euro in beni immobili, quote societarie e contanti.

E’ stato inoltre documentato che Salvatore Barbaro era socio occulto della Buccinasco immobiliare srl, proprietaria di un immobile del valore di circa un milione 400 mila euro. Secondo quanto ricostruito dall’indagine, alcuni imprenditori minacciati si sarebbero poi prestati a favorire e fiancheggiare l’associazione. Come nel caso di Andrea Madaffari. Tra i reati contestati, oltre all’associazione mafiosa, c’é anche la concorrenza imprenditoriale con minacce e violenza, ossia l’articolo 513 del codice penale.

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