
Revoca del 41 bis: la risposta che dallo Stato non ti aspetti
Lo Stato ha dato la sua risposta alle richieste di chiarimento e di agevolare il disvelarsi della verità sulla strage mafiosa di Pizzolungo del 2 aprile 1985.
Lo Stato ha dato la sua risposta alle richieste di chiarimento e di agevolare il disvelarsi della verità sulla strage mafiosa di Pizzolungo del 2 aprile 1985.
L’arresto a Trapani dell’imprenditore edile marsalese Salvatore Di Girolamo, conferma che non c’è solo l’imprenditore che paga il «pizzo», che è vittima della mafia, ma anche quello che è socio di Cosa Nostra e gestisce gli appalti.
Il questore Giuseppe Gualtieri e il capo della squadra Mobile Giuseppe Linares lo hanno ripetuto fino a pochi giorni addietro il loro appello agli imprenditori trapanesi.
Un mafioso trapanese intercettato decenni addietro spiegava la strategia della “famiglia” in un modo semplice, “un fare e un fare fari” (non fare e non lasciar fare), che era comunque un modo comunque per imporre il potere dei «mammasantissima».
Se storicamente cercate in Sicilia la «culla» di Cosa Nostra è a Castellammare del Golfo che potete venire a trovare delle cose interessanti.
Un «patto» tra mafia e massoneria che per la verità, come ha riconosciuto il capo della Procura antimafia di Palermo Francesco Messineo, non è una grande novità.
Non solo Sicilia e non solo mafia dietro la catena di arresti che sono scattati ieri su mandato della Dda di Palermo dopo 4 lunghi anni di indagini condotte fra Trapani e Agrigento ovvero Castelvetrano e Mazara del Vallo, gli avamposti della mafia più sconosciuta.