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La Ue su Paragon: «Qualsiasi tentativo di accedere illegalmente ai dati dei cittadini è inaccettabile»

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Rispondendo all’interrogazione presentata da M5s-Pd, Verdi e Sinistra, la Commissione annuncia, fra l’altro, che «utilizzerà tutti gli strumenti a sua disposizione per garantire l’effettiva applicazione del diritto dell’Unione».

«La Commissione è a conoscenza delle recenti relazioni sull’uso di Paragon e la sua posizione sull’uso di spyware è molto chiara: qualsiasi tentativo di accedere illegalmente ai dati dei cittadini, compresi giornalisti e oppositori politici, se confermato, è inaccettabile». Lo si legge nella risposta della vicepresidente esecutiva Henna Virkkunen, a nome della Commissione europea, all’interrogazione presentata da M5s-Pd, Verdi e Sinistra l’11 febbraio 2025.

«La Commissione utilizzerà tutti gli strumenti a sua disposizione per garantire l’effettiva applicazione del diritto dell’Unione», si legge ancora nel testo pubblicato mercoledì 11 giugno.

L’accordo comunitario «in materia di protezione dei dati e della vita privata – prosegue la risposta della Commissione – fornisce una protezione completa della riservatezza delle comunicazioni nonché dei dati personali e delle apparecchiature terminali degli utenti. La normativa dell’Ue sulla protezione dei dati si applica al trattamento dei dati personali da parte di soggetti privati, anche quando il trattamento è necessario per finalità di sicurezza nazionale. Ai sensi della direttiva e-privacy, l’intercettazione o la sorveglianza delle comunicazioni è vietata se manca il consenso dell’utente. Sebbene per importanti obiettivi pubblici siano consentite limitazioni, queste sono soggette a condizioni e garanzie rigorose».

L’esecutivo europeo prosegue: «La direttiva sulla protezione dei dati nelle attività di polizia e giudiziarie si applica anche quando le autorità competenti trattano dati personali a fini di contrasto. Le autorità di controllo dispongono di poteri effettivi per esaminare eventuali accuse di utilizzo improprio; i dati trattati possono essere soggetti a controllo giurisdizionale. Per quanto riguarda la protezione delle fonti giornalistiche e delle informazioni riservate la Commissione ricorda che l’articolo 4, paragrafo 3, lettera c), del regolamento europeo sulla libertà dei media (Emfa) , sarà applicabile a partire dall’8 agosto 2025. L’applicazione di questa e altre garanzie contenute nell’Emfa – conclude la risposta all’interrogazione – assicureranno la libertà e l’indipendenza dei media in tutta l’Ue, proteggendoli da ingerenze». (Ansa)

La risposta integrale della vicepresidente Virkkunen è disponibile a questo link.

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