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Le radici profonde

Fandango Libri il . Recensioni

La destra postfascista si porta dietro da sempre un’ossessione, figlia di un complesso d’inferiorità nei confronti della sinistra: la cultura. Da un lato invidia per sé una nobile tradizione intellettuale, dall’altro denuncia un’esclusione a priori dalla produzione culturale.

Ma che cosa ha prodotto negli ultimi cinquant’anni la cultura della destra italiana?

Quali libri si trovano sugli scaffali di ministri, vicesegratari e parlamentari?

Su cosa fonda la propria formazione politica e il proprio apprendistato sentimentale la Generazione Atreju oggi al governo dell’Italia?

E cosa leggono e ascoltano i giovani militanti che sognano un posto in parlamento?

Ricostruire la dieta culturale di chi ha in mano il paese è essenziale per capire come vede il mondo. Ed è questo l’obiettivo del giornalista e scrittore Valerio Renzi, che indaga in questo libro il rapporto tra la destra postfascista di Giorgia Meloni e la questione culturale, dal dopoguerra all’epopea delle tv private berlusconiane, fino alle culture wars dei nostri anni.

Dalla passione per Il Signore degli Anelli di Tolkien e l’ombra di Julius Evola, passando per la musica identitaria e la stagione dei Campi Hobbit, Renzi analizza le radici profonde che legano la destra italiana alle pagine più oscure del Novecento, radici impossibili da recidere: pena la perdita della propria identità.

Le radici profonde è dunque uno strumento agile per capire l’atteggiamento della destra italiana verso la cultura e gli intellettuali, tra riferimenti pop e storie da un passato che sembra non passare mai.

Valerio Renzi
Le radici profonde
Fandango Libri, Documenti 2025
Pagg. 192/€ 16,50

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