Lavori in corso
Inti, che fa due anni fra un paio di mesi, ne avrà 12 nel 2035. Diego ne avrè 18. E Marta? Mi sembra 16. Un ragazzino, un ragazzo e una signorinella.
E nel 2045? Ventidue, ventotto e ventisei. Due giovanotti e una giovane donna. E nel… Beh, lasciamo andare.
Davanti al mio balcone, che attualmente è campagna, potrebbe anche stendersi il mar Tirreno, O forse no. Il signor Trump e il signor Putin potrebbero aver deciso (o i loro successori) di lasciarci campare un altro po’.
Potrebbe essersi verificato qualche altro attentato, o strage etnica, in Palestina, e si discuterà se correttamente definirli “pogrom” e “genocidio” o qualche altra cosa. Nel frattempo Anna Frank, che era ebrea, è diventata di Gaza e il generale von Runstedt, aristocratico prussiano, serve nelle Forze di Difesa di un agguerrito paese mediorientale.
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E noi, in tutto questo, che faremo? Faremo il nostro mestiere, che è quello di giornalisti, in un paese in buona parte dominato dalla mafia e con al governo i fascisti (che sono, storicamente antisemiti e razzisti). E dunque faremo i giornalisti antimafia, e tutto il resto.
Lo faremo alla “come capita”, seguendo la naturale pigrizia e anche forse l’istinto di non smuovere troppo la nostra vita tranquilla. Oppure lo faremo come dio comanda, vale a dire seguendo le buone regole, perdendoci tutto il tempo e cercando alla fine di concludere qualcosa.
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Infine – ed è il peggio di tutto – in tutto questo bailamme arrivi tu, che sei un ragazzo o ragazza (o ancora da decidere) d’una ventina d’anni e tutto serio mi chiedi: “E ora che debbo fare?”.
E io, alzando il muso dal computer, “Lavora – bofonchio – e andiamo avanti”.
Poi salvo e titolo, e questo ancora una volta è un numero dei Siciliani, in un paese con mafia e fascio, con re pazzi che regnano e con Diego, Marta e Inti che un giorno arriveranno a sistemare tutto.
Noi qui stiamo cercando di tenergli la porta aperta il più a lungo possibile. Magari tu dacci una mano.
Quest’estate cercheremo di rilanciare il nostro tradizionale lavoro redazionale nei suoi vari settori, dalla formazione giornalistica alla routine professionale (inchieste, rassegna stampa, collaborazione al giornale e alle testate amiche).
Sarà importante la partecipazione dei giovani. I nostri compagni, vecchi e nuovi, contribuiranno con convinzione ed impegno.
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