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CPJ and global media leaders call for unrestricted access to Gaza

Redazione il . Associazioni, Brevi, Guerre, Informazione, Internazionale, Progetti e iniziative

More than 130 global leaders of news and press freedom organizations called on world leaders, governments, and international institutions on Thursday to act immediately to ensure  journalists from outside Gaza are given immediate, independent access to the territory, in a letter coordinated by the Committee to Protect Journalists and Reporters without Borders (RSF).

After 20 months of almost complete exclusion of international media from Gaza, the letter demands the protection of Palestinian journalists currently reporting under siege in the territory.

Israeli authorities have prevented international journalists from entering Gaza since the start of the war, except for brief excursions, tightly controlled by the military. Meanwhile, local Palestinian journalists have risked their lives to report under extreme conditions of violence, displacement, and hunger. At least 181 journalists and media workers have been killed – 179 of them by Israel in Gaza and Lebanon since the war started, making it the deadliest conflict for the press since CPJ started recording data in 1992.

“When journalists are killed in such unprecedented numbers and independent international media is barred from entering, the world loses its ability to see clearly, to understand fully, and to respond effectively to what is happening. Access must be restored, and the rights of journalists must be respected,” said CPJ CEO Jodie Ginsberg. “Journalists must be allowed to report without fear for their lives.”

The full letter and list of signatories are available in Arabic, Hebrew, English, French, Spanish, and Portuguese.


Appello di 130 media e organizzazioni internazionali per la libertà di stampa: «Fateci entrare a Gaza»

La mobilitazione, promossa da Rsf e Cpj alle autorità di Tel Aviv e rivolta ai leader di tutto il mondo, rilancia le stesse richieste che la Fnsi e i direttori delle testate italiane inviarono nell’agosto 2024 all’ambasciatore israeliano a Roma. Costante: «Iniziativa importante, esortiamo i colleghi ad aderire».

Oltre 130 fra media e organizzazioni internazionali per la libertà di stampa hanno sottoscritto, al 5 giugno 2025, l’appello lanciato da Reporter senza frontiere e Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj) per chiedere «l’immediato, indipendente e senza restrizioni accesso a Gaza» e la «piena protezione dei giornalisti che continuano a raccontare sotto assedio».

Come si legge nel testo, «per 20 mesi, le autorità israeliane hanno rifiutato di concedere ai giornalisti internazionali un accesso indipendente al territorio palestinese, una situazione senza precedenti nella guerra moderna», mentre i cronisti locali «rischiano di essere sfollati e morire di fame».

Ad oggi, quasi 200 giornalisti sono stati uccisi dall’esercito israeliano. Molti altri sono rimasti feriti e subiscono continue minacce di morte per aver svolto il loro lavoro: testimoniare.

«Questo – rimarcano i firmatari della lettera aperta – è un attacco diretto alla libertà di stampa e al diritto all’informazione. Comprendiamo i rischi intrinseci del giornalismo in zone di guerra, rischi che molte delle nostre organizzazioni hanno affrontato nel corso di decenni per indagare, documentare gli sviluppi in tempo reale e comprendere l’impatto della guerra. In questo momento cruciale, con la ripresa dell’azione militare e gli sforzi per riprendere il flusso di aiuti umanitari a Gaza, è fondamentale che Israele apra i confini di Gaza, affinché i giornalisti internazionali possano liberamente svolgere il proprio lavoro, e rispetti gli obblighi internazionali di proteggere i reporter in quanto civili».

Infine l’appello, con la richiesta ai leader mondiali, ai governi e alle istituzioni internazionali di «agire immediatamente» perché tutto ciò sia garantito.

«Quella di Rsf e Cpj – osserva Alessandra Costante, segretaria generale Fnsi – è una iniziativa importante e stupisce che non siano stati coinvolti anche i media italiani, che comunque hanno già fatto sentire il loro pensiero addirittura nel 2024, sottoscrivendo la lettera con le stesse richieste che la Federazione nazionale della Stampa ha inviato all’ambasciatore israeliano a Roma».

La Fnsi «esorta i direttori e i colleghi italiani ad aderire alla petizione di Reporter senza frontiere e Comitato per la protezione dei giornalisti», conclude la leader del sindacato.

@fnsisocial

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