Dai giornalisti del Corriere della Sera un impegno per la separazione fra pubblicità e informazione
I redattori del Corsera varano un decalogo, iniziativa analoga fu presa a Repubblica
Un impegno preciso a vigilare affinchè sia rispettata la separazione fra prodotti pubblicitari da quelli giornalistici, è questo lo scopo del documento approvato alla unanimità dall’assemblea dei redattori del Corriere della Sera e pubblicato sul quotidiano il 22 maggio. Una presa di posizione netta a fronte delle ripetute commistioni e ambiguità fra pubblicità e informazione professionale.
Con il documento i giornalisti del Corriere hanno stilato un decalogo che mira, con indicazioni specifiche, a tracciare una chiara linea di confine tra le tante e troppe zone grige tra i due ambiti, favorite dalla proliferazione di canali utilizzati per veicolare le notizie, soprattutto online: podcast, newsletter, webinar, social, eventi; tutto sempre più vicino e, a volte, confuso con il marketing aziendale o di prodotto.
Il documento è stato titolato “La Carta dei doveri dei giornalisti del Corriere della sera” ed è un esplicito richiamo al rispetto della deontologia professionale. “I giornalisti del Corriere della Sera sono aperti a ogni cambiamento ed evoluzione purché il faro sia sempre l’informazione autorevole e trasparente” si legge nell’introduzione. Nel decalogo viene richiamata anche la necessità di un corretto uso dei profili social personali da parte dei giornalisti.
Una iniziativa analoga è stata presa nel novembre 2023 dai giornalisti di Repubblica con una presa di posizione netta che denunciava, tramite il Comitato di redazione, “numerosi episodi nei quali sulle nostre varie piattaforme sono comparsi redazionali mascherati da articoli, quando non veri e propri articoli nei quali sono indicati elenchi di prodotti in vendita, con relativi prezzi e link ai portali di acquisto generalisti o direttamente ai siti delle aziende.” Le colleghe e i colleghi di Repubblica aveva varato un “decalogo” per vigilare ed evitare ogni commistione con il marketing con precisi richiami al rispetto dei doveri sia contrattuali che deontologici sul divieto di incrocio. Per le redazioni di entrambi i quotidiani, in conclusione, l’informazione deve essere informazione, la pubblicità deve essere pubblicità.
In allegato le due Carte dei doveri.
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