Dieci anni di legge sugli ecoreati: bilancio e prospettive
Il decimo anniversario della legge 68/2015: il bilancio congiunto di Legambiente e Libera.
In Italia sono 6.979 i reati ambientali accertati da quando, nel 2015, è stata approvata la legge n. 68 che ha introdotto nel Codice penale i delitti contro l’ambiente e riformato in modo significativo il sistema sanzionatorio degli illeciti amministrativi e penali previsti dal Testo unico ambientale (D.Lgs. 152/2006).
La media è di un illecito penale ogni tre controlli, con sequestri per un valore complessivo di 1,155 miliardi di euro. Il 40,5% dei reati si concentra in quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa: Campania, Puglia, Sicilia e Calabria.
Grazie alla collaborazione di tutte le forze dell’ordine e delle Capitanerie di porto, dal giugno 2015 al dicembre 2024, il reato più accertato risulta essere quello di inquinamento ambientale, con un valore di oltre 380 milioni di euro. Un reato che, è bene ricordarlo, prima della legge 68 non era previsto nel nostro ordinamento.
Seguono: il delitto di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, con 964 reati accertati; il delitto di disastro ambientale, contestato 228 volte per un valore complessivo di oltre 85 milioni di euro.
“In questi dieci anni, grazie alla legge sugli ecoreati, tante denunce sono diventate processi, con le prime sentenze definitive, come quella per la gestione criminale della discarica Resit, in provincia di Caserta. Tutto questo è stato possibile grazie a una riforma di civiltà, entrata in vigore il 19 maggio 2015.” – Libera e Legambiente
Un altro punto chiave della legge è la riforma della disciplina sanzionatoria prevista dalla parte Sesta-bis del Testo unico ambientale. Questa rappresenta oltre il 50% delle attività di controllo svolte da forze dell’ordine e Capitanerie.
La riforma – proseguono le due associazioni – ha permesso di alleggerire il carico del sistema giudiziario per i reati di minore gravità, incassando oltre 33 milioni di euro tra il 2018 e il 2023. Risorse destinate al potenziamento delle attività di controllo svolte dalle Agenzie regionali e provinciali per la protezione ambientale.
ControEcomafie 2025
Appuntamento il 16 e 17 maggio a Roma, presso il Dipartimento di Giurisprudenza di Roma Tre, per la Conferenza nazionale “ControEcomafie”, organizzata da Libera e Legambiente , in collaborazione con l’Università Roma Tre e “Casa Comune”.
Tra gli ospiti:
- Giovanni Melillo, Procuratore nazionale antimafia
- Chiara Braga, capogruppo PD alla Camera
- Maria Siclari, direttrice generale ISPRA
- Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente
- Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera
- Francesca Rispoli, copresidente nazionale di Libera
Venerdì 16 maggio ore 16:00 si terrà la tavola rotonda: “Lotta alle mafie e tutela dell’ambiente: le sfide da vincere insieme”, moderata da Elena Ciccarello (direttrice lavialibera) e Francesco Loiacono (La Nuova Ecologia).
Sabato 17 maggio: dopo sei gruppi di lavoro (ore 9:30–13:30), alle ore 14:00 si terrà la presentazione del Manifesto di ControEcomafie.
Tra gli interventi:
- Federico Cafiero de Raho, vicepresidente Commissione parlamentare antimafia
- Francesca Rispoli, copresidente nazionale di Libera
- Enrico Fontana, responsabile Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente
Per gli accrediti stampa: scrivere a stampa@legambiente.it
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