Ustica e 9 maggio: commemorare senza verità è un tradimento della Memoria
Ci prepariamo a celebrare il 9 maggio, Giornata dedicata alle Vittime del Terrorismo e delle stragi di tale matrice, con una grande ferita per la memoria dei nostri cari e per la coscienza democratica: la Procura della Repubblica di Roma ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta aperta nel 2008, e nemmeno abbiamo una comunicazione ufficiale, per individuare i responsabili dell’abbattimento del DC9 Itavia nel cielo di Ustica.
Ricordiamo che la riapertura delle indagini è dovuta alle dichiarazioni del Presidente emerito Cossiga che incolpava direttamente i francesi nel tentativo drammaticamente fallito di eliminare Gheddafi.
Ci troviamo davanti ad una sconfitta per la Magistratura che diventa ancora più bruciante se causa dell’insuccesso è proprio la mancanza di collaborazione internazionale: sono mancate risposte adeguate alle rogatorie da parte di Stati amici e alleati.
E allora possiamo ben affermare che è il nostro Paese ad essere sconfitto!
La Sentenza ordinanza del giudice Priore, confortata- ricordiamolo sempre- dalla collaborazione della Nato, ci ha detto che c’era la guerra nei nostri cieli e volavano aerei identificati di Usa, Francia, Inghilterra e anche Belgio: a loro si dovrebbe, per la nostra dignità nazionale, chiedere e pretendere complete spiegazioni.
Voglio aggiungere che ci avviamo a celebrare la Giornata del 9 Maggio con una cerimonia ufficiale alla Camera dei Deputati: siamo assolutamente delusi dai modi e dai contenuti.
Dai modi, perché le scelte, nonostante la disponibilità e le indicazioni delle Associazioni delle Vittime, sono in gran parte calate dall’alto e nei contenuti, soprattutto perché è eluso, non adeguatamente approfondito, l’aspetto della ricostruzione storica.
Se, come si dice autorevolmente, c’è bisogno di un vero confronto con la Storia per rileggere i terribili anni del terrorismo, mi sento di sottolineare che veramente si sta perdendo l’occasione per un’adeguata riflessione.
E nello stesso tempo mi sento di rivendicare l’impegno profuso dall’Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica per la storia segnalando, ad esempio, i contributi di Cora Ranci “Ustica, una ricostruzione storica” e dei volumi “Ustica e gli anni 80” e “1980 l’anno di Ustica” a cura di Luca Alessandrini, che inquadrano la vicenda nel panorama geopolitico nazionale e internazionale.
E segnalo altresì che in un percorso di luci ed ombre, come l’attuazione della direttiva Renzi/Draghi, che sta portando indubbiamente un contributo notevole di documentazione proprio sulle vicende che ricordiamo, sono ancora evidenti per Ustica, le omissioni, la mancanza di documentazione coeva ai fatti, le cancellature.
Saremo presenti il 9 maggio alla Camera per rispetto delle Istituzioni, ma vogliamo ci si renda conto che è stato fortemente alterato lo spirito con il quale era nata questa giornata di Memoria.
* Presidente Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica
Fonte: Articolo 21
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