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Francesco ai mafiosi: “Convertitevi, ve lo chiedo in ginocchio”

Redazione il . Chiesa, Giustizia, Mafie, Memoria

Il 21 marzo 2014 a Roma, nella Chiesa di San Gregorio VII, Papa Francesco volle intervenire alla tradizionale veglia promossa da Libera per ricordare le vittime innocenti delle mafie.

In occasione della scomparsa di Francesco, pubblichiamo le parole e le immagini di quell’incontro, nel corso del quale il Santo Padre si rivolse ai “grandi assenti”, cioè ai mafiosi, per invitarli alla conversione. Parole inattese ma coraggiose e così profetiche, da essere pronunciate davanti alle centinaia di parenti delle vittime della criminalità organizzata.

Poco prima della chiusura della veglia, don Luigi Ciotti consegnò al pontefice la stola di don Giuseppe Diana, di cui in quell’anno ricorreva il ventesimo anniversario dell’omicidio per mano dei killer di camorra, perchè potesse impartire la benedizione a tutti i partecipanti a quell’evento che oggi, lo possiamo dire, è entrato nella storia.

(lf)


PAROLE DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AI PARTECIPANTI ALL’INCONTRO PROMOSSO DALLA ASSOCIAZIONE “LIBERA”

Parrocchia di San Gregorio VII, Roma
Venerdì, 21 marzo 2014

Cari fratelli e sorelle,

grazie di avere fatto questa tappa a Roma, che mi dà la possibilità di incontrarvi, prima della veglia e della “Giornata della memoria e dell’impegno” che vivrete stasera e domani a Latina.

Ringrazio Don Luigi Ciotti e i suoi collaboratori, e anche i Padri Francescani di questa parrocchia. Saluto anche il vescovo di Latina, Mons. Crociata, qui presente. Grazie, Eccellenza.

Il desiderio che sento è di condividere con voi una speranza, ed è questa: che il senso di responsabilità piano piano vinca sulla corruzione, in ogni parte del mondo… E questo deve partire da dentro, dalle coscienze, e da lì risanare, risanare i comportamenti, le relazioni, le scelte, il tessuto sociale, così che la giustizia guadagni spazio, si allarghi, si radichi, e prenda il posto dell’inequità.

So che voi sentite fortemente questa speranza, e voglio condividerla con voi, dirvi che vi sarò vicino anche questa notte e domani, a Latina – pur se non potrò venire fisicamente, ma sarò con voi in questo cammino, che richiede tenacia, perseveranza.

In particolare, voglio esprimere la mia solidarietà a quanti tra voi hanno perso una persona cara, vittima della violenza mafiosa. Grazie per la vostra testimonianza, perché non vi siete chiusi, ma vi siete aperti, siete usciti, per raccontare la vostra storia di dolore e di speranza. Questo è tanto importante, specialmente per i giovani!

Vorrei pregare con voi – e lo faccio di cuore – per tutte le vittime delle mafie. Anche pochi giorni fa, vicino a Taranto, c’è stato un delitto che non ha avuto pietà nemmeno di un bambino. Ma nello stesso tempo preghiamo insieme, tutti quanti, per chiedere la forza di andare avanti, di non scoraggiarci, ma di continuare a lottare contro la corruzione.

E sento che non posso finire senza dire una parola ai grandi assenti, oggi, ai protagonisti assenti: agli uomini e alle donne mafiosi.

Per favore, cambiate vita, convertitevi, fermatevi, smettete di fare il male! E noi preghiamo per voi. Convertitevi, lo chiedo in ginocchio; è per il vostro bene.

Questa vita che vivete adesso, non vi darà piacere, non vi darà gioia, non vi darà felicità. Il potere, il denaro che voi avete adesso da tanti affari sporchi, da tanti crimini mafiosi, è denaro insanguinato, è potere insanguinato, e non potrete portarlo nell’altra vita.

Convertitevi, ancora c’è tempo, per non finire all’inferno. E’ quello che vi aspetta se continuate su questa strada. Voi avete avuto un papà e una mamma: pensate a loro. Piangete un po’ e convertitevi.

Preghiamo insieme la nostra Madre Maria che ci aiuti: Ave Maria…

Copyright © Dicastero per la Comunicazione – Libreria Editrice Vaticana


Papa Francesco ai familiari delle vittime di mafia: “Grazie perché non vi siete chiusi nel dolore”


The Pope presides over the Vigil Prayer for the victims of the mafias – St. Gregory Church in Rome

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