Trump e le donne
Mentre Trump inizia a dare concretezza alle promesse elettorali, il mondo assiste con apprensione alla firma dei suoi ordini esecutivi, che spaziano dai temi economici ai diritti civili, e riguardano non solo le politiche interne americane, ma hanno ripercussioni in tutto il pianeta.
Donald Trump sembra essere diventato, in poche ore, uno dei padroni del mondo, trasformando quelle che sembrava essere una grande democrazia in una nazione sempre più imperialista.
Da un punto di vista comunicativo, la firma con il suo nome e cognome di quegli ordini di fronte al popolo verso cui poi getta, sprezzante, le penne stilografiche, ha una forza enorme, con gesti che sembrano contare più di tante parole.
Ma, come tutti gli imperatori o gli eletti da Dio (come anche lui si ritiene), è pur sempre un essere umano con le sue debolezze.
E la sua più grande debolezza viene dalle donne che già da tempo, e in queste ore, sembrano in qualche modo ridimensionarne la forza. Questo anche se, nelle sue vittorie elettorali, ha sempre vinto contro due candidate donne del partito democratico americano (Hillary Clinton e Kamala Harris).
La prima figura femminile che emerge è sicuramente quella di Stormy Daniels, la donna che con la sua testimonianza lo ha fatto condannare per i pagamenti in nero che Trump le ha fatto per farla tacere sulla loro relazione e non danneggiare la sua prima campagna per la presidenza.
Con questa sentenza per la prima volta un Presidente degli Stati Uniti entra alla Casa Bianca con la fedina penale sporca e da pregiudicato.
La seconda donna che in qualche modo non si fa intimorire dal presidente imperiale è sua moglie Melania che si presenta in modo distaccato alla festa di insediamento del marito.
Lui che sempre per primo le cerca la mano; lei che nasconde il suo sguardo per tutta la cerimonia, dietro un cappello che ne oscura il volto; lei che tiene le distanze dal marito durante il ballo di gala nel pranzo di insediamento; lei che non va mai oltre a distaccati baci sulla guancia; lei che ha dichiarato che non vivrà alla Casa Bianca.
Questo uomo che compra il silenzio delle donne, trova il silenzio della sua donna, un silenzio che parla molto di più delle parole.
La terza figura femminile che attraverso la forma della preghiera e dell’appello si oppone alle scelte di Trump, soprattutto verso i migranti e le persone Lgbt, è la vescova della Chiesa Episcopale di Washington, Mariann Edgar Budde.
Le sue parole alla funzione religiosa a cui assiste Donald Trump sono di un così alto livello e di una presa di posizione così netta che, il Presidente ha una smorfia del viso che ne rivela tutta la rabbia, tanto che inviterà la vescova in un suo successivo post a chiedere scusa al popolo per le sue parole.
Quello stesso Dio che per bocca di Trump lo ha salvato dalla morte per portare avanti il progetto di una nuova America che mette in discussione i diritti umani, nelle parole della Vescova diventano un invito alla pietà e alla misericordia.
Parlano di un Dio diverso Donald Trump e Marianna Edgar Budde, inconciliabile per chi si dichiara credente e cristiano.
Parole che entreranno nella storia di quel paese e che fanno capire a tutti come il Dio di Trump non sia il Dio che ci viene raccontato nei Vangeli da Gesù.
Tre donne e tre mondo diversi: una pornostar, la moglie e una sacerdotessa.
Sono coloro che oggi rappresentano la più grande distanza verso un uomo che si sente eletto non solo dal popolo, ma un nuovo unto del Signore.
Solo nel mondo della politica Trump sembra prevalere sulla sfera femminile, mentre nella vita concreta rappresentata da queste tre donne, Trump sembra ridimensionarsi in un uomo dal grande ego che se ne frega della vita delle persone, soprattutto degli ultimi e degli emarginati.
La smorfia sul suo volto alle parole della sacerdotessa, si lega alla rabbia per la condanna subita a seguito della denuncia della ponostar e alla freddezza di una relazione coniugale che sembra voler salvare sole le apparenze.
I gesti e il silenzio ci parlano se una persona cerca di andare oltre le parole.
In queste ore in cui lui sembra dominare il mondo e imporre il suo volere, con i media tutti rivolti verso di lui, queste donne ciascuna a modo suo, ne ridimensionano le qualità e capacità, restituendoci il volto di un uomo che vive sostanzialmente un’assenza profonda di valori, pur di raggiungere i suoi obiettivi.
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