Trump e la speranza che si converta
L’augurio di Papa Francesco a Trump nel giorno del suo insediamento come presidente Usa non è un retorico esercizio di diplomazia edulcorata quanto la franchezza con cui ci si deve parlare da uomo a uomo.
“Ispirato dagli ideali della Nazione, terra di opportunità e di accoglienza per tutti, – scrive Bergoglio – spero che sotto la Sua guida il popolo americano prosperi e si impegni sempre nella costruzione di una società più giusta, in cui non ci sia spazio per l’odio, la discriminazione o l’esclusione”.
È interessante che il Papa non fondi questo auspicio nel Vangelo cui un presidente non sarebbe tenuto a ispirarsi ma sugli “ideali della Nazione”, ovvero sulla sua tradizione anche al di là delle appartenenze dei presidenti a una delle due famiglie politiche.
E rispetto alla guerra e alla pace scrive: “chiedo a Dio di guidare i Suoi sforzi nella promozione della pace e della riconciliazione tra i popoli”.
Finora sembrerebbe che l’azione politica di Donald Trump si indirizzi in tutt’altra direzione ma noi, “pellegrini di speranza” insieme al Papa, non smettiamo di sperare in una conversione. Tutta la terra ne ha sete.
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