Nato a Cagliari il 4 gennaio 1930, mezzobusto tv negli anni’60 e ’70, Stagno si era appassionato alla vicenda dello Sputnik, lanciato nel 1957: “Me ne occupai io e da allora quel settore in ascesa divenne un po’ il mio”, raccontava. E definiva “leggenda” la storia del battibecco avuto con Ruggero Orlando proprio durante la storica telecronaca dell’allunaggio. ”Eravamo molto molto amici: comunque, anche per motivi tecnici, io diedi la notizia 20 secondi prima di lui”.
Tito Stagno è stato anche inviato speciale al seguito delle grandi personalità del Novecento e responsabile della Domenica Sportiva, dal 1976 al 1995. Si è raccontato nell’autobiografia “Mister Moonlight – Confessioni di un telecronista lunatico”, scritta con Sergio Benoni, edita da Minimum Fax, “l’avventurosa biografia di un ragazzino della provincia italiana del dopoguerra che passa i pomeriggi al cinema e che all’improvviso si trova catapultato sul palcoscenico della storia, e qui si gioca la vita. Con tutta la consapevolezza che non basta essere testimoni del proprio tempo ma bisogna esserne, con curiosità e coraggio, protagonisti”.
La presidente della Rai Marinella Soldi e l’amministratore delegato Carlo Fuortes sono vicini alle figlie Caterina e Brigida, alla moglie Edda e a tutta la famiglia nel ricordo di Tito Stagno, giornalista dal linguaggio semplice ed efficace, a lungo volto televisivo della Rai entrato nelle case degli italiani con il racconto di grandi momenti della seconda metà del Novecento.
“Addio a Tito Stagno, grande giornalista italiano che ha raccontato con rigore e professionalità i principali eventi del nostro paese e che tutti ricordiamo per l’emozione con cui guidò gli italiani nel viaggio sulla Luna. Mi stringo con affetto al dolore dei familiari e degli amici in questa triste giornata in cui se ne va un pezzo di storia del giornalismo italiano” ha commentato il ministro della cultura, Dario Franceschini.
Il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccia ricorda: “Ho un ricordo fortissimo di Tito Stagno, la notte dell’allunaggio nel luglio 1969, avevo 6 anni ed ero già innamorato dello spazio” e poi aggiunge “Ho un solo rammarico: non essere riuscito a farmi una chiacchierata con lui. Più volte ho sfiorato l’opportunità di incontrarlo ma non sono riuscito. L’ultima occasione sfiorata è stata la giornata nazionale dello spazio, lo avevamo invitato alla celebrazione ma purtroppo lui non poteva” ricorda ancora Saccoccia.
Tito Stagno “con la sua cronaca sull’allunaggio nel luglio del 1969 è stato un precursore delle maratone in Tv, ha dato il via ad una serie di trasmissioni scientifiche venute dopo incrociando un momento fortunato con le missioni Apollo”. Con queste parole l’astronauta italiano Umberto Guidoni ricorda così Tito Stagno. “Ho conosciuto Tito Stagno ed è stato un incontro simpatico, abbiamo partecipato ad una iniziativa insieme: era entusiasta dello spazio come fosse un giovanotto nonostante l’età, abbiamo chiacchierato per un bel po’” ricorda ancora Guidoni, il primo astronauta italiano ed europeo – oggi a riposo – ad abitare la Stazione Spaziale Internazionale nel 2001 e autore di due missioni spaziali.
“In anni in cui per molti anche il semplice andare in un paese vicino era un vero e proprio viaggio, è riuscito ad accompagnare milioni di telespettatori fino sulla luna. Mentre commentava una delle più grandi tappe dell’umanità, infatti, seppe rendere partecipe chi lo ascoltava di un evento che poteva sembrare incredibile. Il suo entusiasmo di quella notte del 1969 è stato la chiave di una nuova era” ricorda il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia. “L’allunaggio, come venne subito chiamato, non fu l’unico evento storico in cui stagno fu la guida di una società protagonista di grandi trasformazioni con il boom economico – aggiunge il governatore – ce ne furono molti altri. Ma fu anche una compagnia puntuale nei tg e in importanti programmi sportivi. In tempi in cui la televisione entrava nelle case con discrezione e non c’erano tutte le fonti di informazione di cui disponiamo oggi ha saputo trascinare con la sua elevatissima professionalità non solo come cronista ma anche come divulgatore scientifico. Sono convinto che verrà ricordato come un’icona dell’ultimo secolo. Esprimo la mia vicinanza ai familiari anche a nome dei tutti i Veneti”.
“Esprimo il mio cordoglio e il mio dolore per la scomparsa del giornalista e divulgatore Tito Stagno. Come tutti gli italiani anche per me resta indelebile il ricordo di quella lunga notte, lontana ormai più di mezzo secolo, quando ci descrisse minuto per minuto l’allunaggio. Ha raccontato l’Italia, il mondo e pure il cosmo agli italiani. Da appassionato di motori e corse lo ricordo anche al timone della Domenica Sportiva: perdiamo un grande giornalista che ha raccontato la nostra storia quotidiana” afferma il senatore Roberto Calderoli, vice presidente del Senato.
Fonte: Rainews