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Narcotrafficanti in mare

Piero Innocenti il . Droga, SIcurezza

ndrangheta_e_narcos_albanesi__sequestrate_5_tonnellate_di_marijuanaNon è una novità che il mare sia, da anni, la “strada” privilegiata per trasportare, occultati a bordo di imbarcazioni, grossi quantitativi d stupefacenti.

Lo si rileva chiaramente dalla lettura dei rapporti annuali della DCSA (Direzione Centrale per i Servizi Antidroga), l’ultimo è del 2017, quello del 2018 sarà pubblicato a breve.

Non è neanche una novità che sul totale delle persone denunciate annualmente all’autorità giudiziaria dalle forze di polizia e dalle dogane per delitti collegati agli stupefacenti, la percentuale degli stranieri si mantenga intorno al 40%, con un andamento decennale (2008/2017) che ha visto aumentare le denunce da 11.507 del 2008 a 13.966, il picco più alto, del 2017. E nel 2018, secondo dati ancora non ufficiali, il dato sarebbe ancora più alto.

Continuano ad essere i marocchini (3.011) in testa alla graduatoria, seguiti dagli albanesi (1.954), dai nigeriani (1.689), dai tunisini (1.341), dai gambiani (1.259). Marocchini che, anche in questi primi cinque mesi del 2019, continuano a detenere il non invidiabile primato nel traffico/spaccio con già 1.480 denunciati nel contesto di operazioni antidroga.

Una delle ultime, il 15 maggio scorso, con una famiglia, in tutto diciassette marocchini, arrestati dalla squadra mobile di Milano per traffico di cocaina e hashish, con la particolarità di una attempata nonna, 75 anni, che nascondeva la droga nelle ciotole di mangime per le galline nel pollaio.

Capita anche che i trafficanti marocchini affidino il carico a “stranieri” per trasportare hashish verso le coste italiane.

E’ accaduto, sempre a maggio scorso, con l’arresto di tre turchi a bordo di una barca a vela salpata dal Marocco e bloccata nei pressi delle isole Egadi dai finanzieri italiani con un carico di oltre 5,5ton di hashish.

Non mancano le sorprese nel narcotraffico marino. E’ accaduto, ai primi di giugno, quando, ancorata nel piccolo atollo di Apataki della Polinesia francese, è stata intercettata una barca vela salpata da Panama con a bordo 436kg di cocaina. L’equipaggio era composto da tre uomini di Mazara del Vallo (Trapani), tutti incensurati e un peruviano, arrestati dalla polizia di Papeete. Non capita spesso di trovare “siciliani” così lontani dalla madrepatria e indaffarati a trasportare cocaina.

Ricordo solo un episodio, molti anni fa, quando ero in Colombia e dovetti occuparmi di un siciliano arrestato,  insieme ad altre persone, su un battello al largo delle coste che trasportava cocaina.

Rinchiuso nel (disastrato) carcere di Cartagena andai a trovarlo con l’obiettivo di avere qualche informazione utile alle indagini e la promessa di aiutarlo a trovare una sistemazione in un carcere meno “duro”. Promessa che fu respinta decisamente dal cittadino perché dove si trovava aveva ampia libertà di movimento interno, persino di andare, nottetempo, nella sezione carceraria femminile dove si era già..fidanzato.

Molti anni fa, anche questo accadeva nelle carceri colombiane.

Spaccio di stupefacenti: superato ampiamente il livello di guardia

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