NEWS

“Bar Italia Libera”: a Torino inaugurato il bar sequestrato alla ‘ndrangheta

di Giorgio Ruta il . Piemonte

Era un bar della ‘ndrangheta, oggi Libera e la cooperativa Nanà lo hanno riaperto all’insegna della legalità: il bar Italia si è trasformato in bar Italia Libera. Oggi pomeriggio,  Luigi Ciotti ha tagliato il nastro, davanti un centinaio di persone, al locale di via Veglia, ricordando quanto sia importante dare lavoro con i beni tolti alle mafie. Sono cinque i soci lavoratori della cooperativa, oltre ai volontari. Il bar era stato sequestrato nel corso di Minotauro, la più grande operazione contro la ‘ndrangheta in Piemonte.  Il 7 giugno 2011, Giuseppe Catalano, marito della titolare Albina Stalteri fu arrestato, insieme ad altri 153 presunti ‘ndranghetisti. L’uomo si è suicidato dopo aver ammesso i rapporti con i clan ed essersi dissociato.

Da quando emerge dalle carte del processo, il bar era un punto centrale per i rapporti tra la politica e la criminalità organizzata. Nell’ordinanza di arresto dei boss il locale viene citato 373 volte. “Questa riapertura – ricorda Ciotti – è un segno di cambiamento. Qui dentro si facevano incontri, strategie. Era un posto dove la mafia offriva un caffè, ma nascondeva affari e violenza. Il paradosso è che il bar sorge a due passi da polizia e carabinieri. Una vera e propria sfida”.

Secondo il fondatore di Libera eventi come quello di oggi sono importanti per  far comprendere a tutti la pericolosità  del fenomeno mafioso nel settentrione: “Qualcuno ancora nega che qui la criminalità organizzata sia un problema, ma le mafie hanno la testa al sud e gli affari al nord. Non dobbiamo scordare il lavoro della procura di Torino con l’operazione Minotauro. Soprattutto a 30 anni dall’uccisione di Bruno Caccia”.

I baristi con gilè e spilla di Libera versano da bere e servono stuzzichini, ma la vera sfida, ricorda la referente Piemonte di Libera Maria Josè Fava, “comincerà domani”

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link