Contro lo “spread etico” che ci allontana dall’Europa
Clientelismo, corruzione, conflitti di interesse, mancata trasparenza sui fondi pubblici. Questi e molti altri i fenomeni che allontanano sempre più il nostro Paese dall’Europa e dallo sviluppo economico. Contro questo “spread etico” che condiziona anche le amministrazioni locali nasce la “Carta di Pisa”, presentata ieri a Roma alla sala stampa della Camera dei deputati. Si tratta di un codice etico, proposto da Avviso Pubblico, per contribuire a rafforzare la trasparenza e la legalità nella pubblica amministrazione, in particolare contro la corruzione e l’infiltrazione mafiosa. Avviso Pubblico, la rete di enti locali e Regioni contro mafie e per la legalità, opera da anni in questa direzione e con questo nuovo strumento (Il testo della Carta di Pisa (.pdf) ) intende mettere in campo – come dichiarano – un «primo tentativo di formulazione di una politica anticorruzione proveniente dal basso, il tentativo di rispondere ad un bisogno espresso da diversi amministratori locali di dotarsi di uno strumento che rafforzi il rispetto dei dettami costituzionali della diligenza, lealtà, onestà, trasparenze, correttezza e imparzialità».
Un modo, dunque, per dare il proprio contributo, all’economica e alla buona politica nel Paese. Proprio nel testo della Carta di Pisa, in apertura, vengono ricordati i dati che condizionano l’economia del nostro Paese, su tutti la corruzione, 60 miliardi l’anno, l’economia sommersa prodotta dalle mafie che si attesta sui 150 miliardi di euro e l’evasione fiscale, altri 120 miliardi di euro. «A vent’anni da Tangentopoli – dichiara il presidente di Avviso Pubblico, Andrea Campinoti – abbiamo sentito il dovere di ribadire con un atto forte questo impegno dalla parte della legalità e nell’interesse dell’amministrazione, a tutti i livelli, del Paese». «In un momento in cui il Governo nazionale ha messo in campo un tentativo concreto di lotta alla corruzione – continua Campinoti – anche noi abbiamo voluto mettere a disposizione una carta, uno strumento, dal basso a tutti gli amministratori per impegnare concretamente l’attività di ciascuno nel solco della legalità, non solo a parole ma nei fatti».(Scarica qui l’intervento integrale di Andrea Campinoti)
Quanto sia necessario dotarsi una nuova cultura della gestione della cosa pubblica, in particolare, lo ricorda nel suo intervento il magistrato della Corte dei Conti Ermanno Granelli componente della commissione di studio sulla trasparenza e la prevenzione della corruzione nella pubblica amministrazione. «Noi abbiamo uno “spread” etico – dichiara Granelli – che ci allontana dal resto dei Paesi con una democrazia avanzata ed è utile allo sviluppo del Paese, ogni intervento che è volto a diminuire questa distanza, questo differenziale». (Scarica qui l’intervento integrale di Ermanno Granelli)
Alla presentazione della Carta hanno partecipato, anche, Alberto Vannucci il docente dell’Università di Pisa (Scarica intervento integrale di Vannucci) Bernardo Giorgio Mattarella, docente dell’Università di Siena e componente della commissione di studio sulla trasparenza e la prevenzione della corruzione nella pubblica amministrazione istituita dal Ministro della Pubblica amministrazione e per la semplificazione (Scarica qui l’intervento integrale di Mattarella) Francesco Forgione, già Presidente della Commissione parlamentare antimafia (Scarica qui l’intervento integrale di Forgione), il sindaco di Pisa Marco Filippeschi, Sindaco di Pisa, prima città italiana ad adottare la Carta (Scarica qui l’intervento integrale di Filippeschi).
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