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Libera: rischio radicamento cosche nel nord Italia

Fonte: Ansa il . Piemonte

Magistrati, politici, economisti, sindacalisti e amministratori riuniti per due giorni a Torino per discutere e riflettere sulle mafie nel Norditalia e sul rischio che si corre passando dalla semplice presenza al loro radicamento. L’iniziativa e’ dell’Associazione Libera, che ha deciso di far sedere ”allo stesso tavolo i protagonisti dell’impegno contro il crimine organizzato”. ”Le mafie – ha detto don Luigi Ciotti, presidente di Libera – sono forti se la democrazia e’ debole. E oggi la democrazia e’ molto pavida e molto debole. L’illegalita’ diffusa e la corruzione sono forti per la debolezza e l’autoreferenzialita’ della politica: il vero regime nasce dall’anestesia delle coscienze e dalla caduta del senso etico”.

Piu’ di 45 relatori e 500 partecipanti da tutta Italia s’incontrano, suddivisi in gruppi di lavoro (analisi del nuovo codice antimafia, confisca dei beni, normativa europea, le mafie nell’economia, l’educazione alla legalita’) per lanciare quella che don Ciotti ha definito una ”sfida che deve essere anche culturale”. Fra i temi in agenda ci sono le osservazioni sulle ultime inchieste di magistratura e forze dell’ordine sul radicamento delle cosche in Piemonte, Lombardia, Liguria ed Emilia.

Uno dei dati emersi a Torino riguarda il riciclaggio: il 47 per cento delle segnalazioni di sospetto riciclaggio, infatti, riguarda operazioni finanziarie provenienti dalle otto regioni del Norditalia. Il dato e’ stato elaborato dall’Unita’ d’informazione finanziaria (Uif) della Banca d’Italia ed e’ stato diffuso oggi a Torino dall’Associazione Libera, all’apertura del convegno sulle infiltrazioni mafiose nel Nord. ”Nel corso del 2010 – si precisa – gli intermediari finanziari hanno trasmesso oltre 36.824 segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio, ben il 47 per cento di esse, pari a 17.562, provengono dalle otto regioni del Nord”. Il primato spetta alla Lombardia, con 7.805 operazioni sospette; al secondo posto l’Emilia Romagna, con 3.151; al terzo il Piemonte, con 3.030. Il rapporto Uif, nella parte che riguarda l’importo dei flussi scambiati con Paesi e territori a fiscalita’ privilegiata, evidenzia come nel Nord si concentri il 77 per cento del totale dei flussi nazionali; anche in questo settore il peso maggiore e’ esercitato dalla Lombardia, che copre il 49 e il 52 per cento circa della movimentazione, rispettivamente in uscita e in entrata.

L’Associazione Libera ha preso in esame anche i reati di carattere ambientale, i quali, essendo legati al ciclo dei rifiuti, possono essere uno dei segnali dell’operato della criminalita’ organizzata. ”Nelle otto regioni del Nord – viene spiegato – si viaggia a una media di 18 reati al giorno contro l’ambiente, uno ogni 70”’. Sono stati censiti 6.584 illeciti ambientali, pari al 21 per cento del totale nazionale, con 5.799 persone denunciate o arrestate. Nel ciclo dei rifiuti nelle regioni del Nord gli illeciti sono 1.699 (il 28 per cento del totale nazionale) e nel ciclo del cemento nel nord sono 1.419 illeciti (pari al 20 per cento del totale). Al primo settembre 2011 sono 1.392, nel Norditalia, i beni confiscati, pari all’11 per cento del totale nazionale; 1.144 sono beni immobili e 248 aziende. La Lombardia, con i suoi 984 beni confiscati, e’ la prima regione, seguita dal Piemonte con 141 e dall’Emilia Romagna con 107.

Libera e Unioncamere Piemonte si sono inoltre unite per combattere la mafia: le due associazioni hanno siglato un protocollo d’intesa che permettera’ di contrastare la criminalita’ organizzata sul terreno delle infiltrazioni nel tessuto economico, dell’usura, del riciclaggio. Libera potra’ accedere a informazioni, dati e statistiche, in modo da perfezionare le attivita’ del proprio osservatorio e realizzare un’efficace mappatura dei beni confiscati alle cosche. ”Siamo orgogliosi di questo accordo – dice Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere nazionale e Unioncamere Piemonte -. La tutela della legalita’ e’ un pilastro imprescindibile per lo sviluppo, a protezione delle liberta’ degli operatori e di un regolare sviluppo delle dinamiche imprenditoriali”. Alla firma del protocollo, che si vuole esportare anche nelle altre regioni italiane, erano presenti don Ciotti; il procuratore di Torino, Gian Carlo Caselli; Franco La Torre, figlio di Pio, il segretario del Pci siciliano, che ideo’ la legge antimafia del 1982 e che fu assassinato dalle cosche. Tra gli strumenti messi a disposizione di Libera spicca il ‘registro imprese’, realizzato e gestito da Infocamere per le Camere di commercio: due grandi database permettono di visualizzare in presa diretta ogni dato utile sulle aziende e sulle persone che ne fanno parte, di prendere informazioni sulla loro vita societaria come il passaggio di quote da un soggetto all’altro.

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