Il labirinto della ‘ndrangheta conduce al basso Piemonte
Diciannove persone tratte in arresto perché considerate affiliate della ‘ndrangheta nel basso Piemonte, tra Asti, Cuneo ed Alessandria. Una nuova locale smantellata grazie all’operazione condotta dalla Procura distrettuale Antimafia di Torino,
portata a termine dai ROS. A capo del sodalizio criminale costituito in
regione, Bruno Francesco Protestì al vertice di un’organizzazione
operante tra Asti, Cuneo ( Alba – Sommariva del Bosco) e Alessandria
(Novi Ligure).
Tra le persone raggiunte dal 416 bis, reato che sancisce l’associazione a delinquere di stampo mafioso, un consigliere comunale di Alessandria in forza al Pdl, Giuseppe Caridi,
eletto nel 2007 nella lista del Pdl, presidente della commissione. Non
un soggetto vicino al sistema di potere strutturato dalla ‘ndrangheta
nel territorio, ma soggetto ritenuto dagli inquirenti affiliato a pieno
titolo al “locale” capeggiato da Protestì. L‘inchiesta “Maglio” segue all’Operazione Minotauro
conclusa pochi giorni fa dalla Procura Torinese che dimostra in modo
inequivocabile il radicamento delle ‘ndrine in Piemonte capaci di
lambire e stringere patti con uomini delle istituzioni per rafforzare il
dominio sul territorio.
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