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Agguato a Palmi, ucciso un operaio residente in Liguria

Di Stefano Fantino il . Calabria, Liguria

Quando abiti in una piccola cittadina e intorno a te non si contano che piccoli paesi, incastonati nelle vallate, fai presto a conoscere, almeno di vista, tutti quanti. Anche Martino mi era capitato di incrociare, lui che viveva in un piccolo borgo della Val Nervia, Isolabona, insieme alla sua famiglia. E che sabato sera è stato ucciso in un agguato a Palmi, in provincia di Reggio Calabria, dove si era recato per qualche giorno di vacanza, a trovare i parenti che lì ancora vivono. Martino Luverà era calabrese come tanti che ora risiedono o addirittura sono nati nell’estremo Ponente ligure. Sabato sera un fucile a pallettoni, probabilmente di rimbalzo, l’ha ucciso, seguendo la trama, fin troppo scontata, di un film mafioso. Cosa ci faceva lì Martino ? Stava andando a trovare un parente insieme al cugino, ma l’agguato non era stato programmato per lui, non c’entrava nulla. Era l’ora di cena, in contrada Torre davanti al complesso residenziale ‘Cooperativa Columbia’ di Palmi. Per gli inquirenti quel colpo all’addome che ha ucciso il giovane, impiegato presso il comune ligure di Isolabona, era diretto ad un’altra persona. Nella fattispecie l’avvocato Francesco Nizzari, civilista e impegnato politicamente con la lista ‘Per Scopelliti Presidente’ che sostiene, appunto, l’attuale governatore della regione Calabria. I colpi hanno raggiunto l’avvocato mentre rientrava a casa,fatalmente vicina al posto dove passava Luverà diretto a una vicina abitazione. Insieme all’operaio anche Nizzari è stato colpito, alle gambe e all’addome ed è attualmente grave in ospedale, senza però rischiare la vita. Si attende un suo miglioramento per avere, da parte degli inquirenti, deposizioni su come siano andati i fatti, e anche da parte del cugino di Martino e di un poliziotto, che accompagnava l’avvocato Nizzari.

Se si tratta di un omicidio mafioso, è ancora da stabilire, e in questo senso si è espresso il procuratore di Palmi; fermo restando che un agguato a colpi di lupara in un territorio ad alta densità mafiosa lascia poche interpretazioni alternative.  La notizia è rimbalzata subito in Liguria, dove la famiglia di Luverà tuttora vive. La morte giovane, impiegato presso il comune di Isolabona, è stata commentata trai primi  proprio nel sindaco del piccolo borgo dell’entroterra, che ha voluto rimarcare l’assoluta integrità di Martino e il suo essere distante da brutti gira, tanto meno malavitosi. Maurizio Veziano sulla stampa locale ha avuto modo di ribadire che Martino Luverà era «un ragazzo troppo buono, sono certo che si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato». Al Secolo XIX ha inoltre dichiarato: «Viveva nel suo mondo – ha ricordato Veziano – Non è mai rimasto coinvolto in fatti sgradevoli e appartiene a una famiglia meridionale davvero di brava gente. Io, che lo conoscevo molto bene, sia come sindaco sia come medico, devo dire che era proprio una persona lontana dalla malavita. Sono sempre più dell’idea che si sia trattato di un tragico errore ».

Si stringe intorno alla famiglia Luverà anche Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie. In una nota l’associazione guidata da don Ciotti, sempre vicina alle vittime innocenti di mafia scrive: Ancora una vittima “innocente” colpevole solo di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Libera,  insieme alle centinaia di familiari vittime innocenti delle mafie che della memoria hanno fatto una delle ragioni del nostro impegno quotidiano ci stringiamo in un forte abbraccio ai familiari di Martino Luverà. La morte di Martino è una ferita profonda che chiede verità e giustizia e deve essere uno stimolo perché la gente comune si scuota e si impegni. La Calabria è una terra meravigliosa, ed i cittadini calabresi anch’essi meravigliosi, devono trovare sempre di piu’ il coraggio di ribellarsi e non soggiacere alle tante e diverse forme di  potere “. Nell’attesa dei risultati dell’autopsia e del ritorno in Liguria della salma per i funerali che sono stati fissati per venerdì prossimo, alle 15, a Isolabona, piccolo centro dell’entroterra di Ventimiglia.

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