Tempesta sulle Cinque Terre
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Sono stati arrestati all’alba di ieri
il presidente del Parco delle Cinque Terre Franco Bonanini e il
sindaco di Riomaggiore (Sp) Gianluca Pasini, accusati di truffa ai
danni dello Stato per un milione di euro. L’inchiesta, condotta dalla
Questura della Spezia e dalla Procura della Repubblica, ha portato a
provvedimenti nei confronti di 15 persone. Accanto alle dure accuse,
molte testimonianze di solidarietà.
Quella di ieri è stata una brutta
giornata alle Cinque Terre, cominciata con un viavai di macchine
della polizia nelle prime ore del mattino. Oltre a Pasini e a
Bonanini sono stati condotti in carcere il capo dell’ufficio tecnico
Graziano Tarabugi, il funzionario comunale Laura Vestito, l’impiegata
Francesca Truffello, il comandante della polizia municipale Aldo
Campi, il geometra Alessio Azzaro e l’ingegnere Marco Bonaguidi.
Agli arresti domiciliari nelle proprie abitazioni, invece, il vice
presidente della cooperativa Sentieri e Terrazze di Riomaggiore Luca
Natale, le impiegate Nicola e Roberta Pecunia e l’assessore al
bilancio Lino Gogioso. Sono stati interdetti temporaneamente
all’esercizio dell’attività professionale l’imprenditore Francesco
Costa e i commercialisti Umberto Paganini e Roberto Dell’Omodarme,
revisore dei conti del Comune di Riomaggiore.
Dal borgo ligure, a partire dal primo
lancio Ansa delle sette del mattino, la notizia si è rapidamente
espansa su tutti i media nazionali. Nella provincia spezzina
l’accaduto ha catalizzato l’attenzione e diviso i cittadini, tra chi
sostiene incondizionatamente l’operato del Parco, e chi invece
critica il “decisionismo” e la gestione accentratrice degli
amministratori. Le indagini, in corso dai primi mesi del 2010,
sarebbero partite da accertamenti sull’acquisto del ministro Brunetta
di un piccolo rustico alle Cinque Terre e avrebbero poi riscontrato
irregolarità nella gestione dei fondi del dopo alluvione del 2009.
Si attende maggiore chiarezza, ma intanto alle dure accuse delle
quasi 900 pagine di ordinanza di custodia cautelare, in cui si parla
di “gestione feudataria di Comune e Parco”, si contrappongono
numerose testimonianze di solidarietà.
«I reati contestati – ha specificato
il procuratore Maurizio Caporuscio durante la conferenza stampa
tenutasi a La Spezia ieri alle 15 – sono truffa aggravata a danno
dello Stato e tentata truffa aggravata per un totale di quasi un
milione di euro, falso ideologico e materiale, corruzione, tentata
concussione, violenza privata, calunnia e associazione a delinquere.
Sono contestati anche altri reati come l’abuso d’ufficio, il
favoreggiamento, l’omissione di denuncia e l’abuso edilizio». «Il
materiale probatorio sino a oggi acquisito – ha proseguito il
procuratore – è ingente ed è costituito non solo dalle
conversazioni intercettate i cui contenuti appaiono sconcertanti per
la chiarezza delle espressioni utilizzate, ma soprattutto da
documenti, indagini bancarie, consulenze tecniche, informazioni
testimoniali e servizi di osservazioni e pedinamento».
Da subito Legambiente ha espresso
“piena fiducia” a Franco Bonanini, che Vittorio Cogliati Dezza
definisce “persona onesta, corretta, irreprensibile e appassionata
del suo territorio”. Attestati di stima sono arrivati anche da
Ermete Realacci e dai senatori ecodem del Pd Roberto Della Seta e
Francesco Ferrante, come dal ministro dell’Ambiente Stefania
Prestigiacomo, secondo la quale “Bonanini è stato l’artefice di un
eccezionale sviluppo delle Cinque Terre, un territorio che ha saputo
valorizzare al meglio la risorsa ambientale e costruire attorno ad
essa crescita e benessere”. Ancora appoggio alle persone arrestate
da parte del sindaco di La Spezia Federici, del presidente della
Regione Liguria Claudio Burlando il quale si dichiara preoccupato e
fiducioso nell’azione della giustizia, dal senatore del Pdl Luigi
Grillo, dalla Confartigianato spezzina, dal presidente della
Provincia di La Spezia Fiasella, che si scaglia contro la
spettacolarizzazione degli arresti e si dice “preoccupato di un
nuovo caso Tortora”. È soltanto il partito di Rifondazione
Comunista della Spezia a chiedere a gran voce le dimissioni di
Bonanini e Pasini, a cui da anni contesta mancanza di trasparenza
nell’operato. Intanto Bonanini, presidente del Parco delle Cinque
Terre dal 1999 e detto “il Faraone”, che ha recentemente subito
un trapianto di fegato, è stato trasferito al centro clinico del
carcere Don Bosco di Pisa.
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