Lettera aperta ai bimbi ricchi di
Montecchio Maggiore
Cari bambini della Scuola Materna Piaget di Montecchio Maggiore (Vicenza), vi scrivo due righe con la presunzione che voi possiate tenerle nel cassetto del tavolo da cucina per rileggerle anche in futuro ad ogni cambio di stagione. Le scrivo non ai bambini che sono
stati lasciati a pane e acqua per la sola colpa dei loro genitori di non aver soldi a sufficienza per pagare la retta della mensa scolastica, quanto agli altri. Ai figli dei ricchi.
A quelli che, secondo quanto si è appreso dalla stampa, hanno condiviso le proprie vivande. Voi siete il solo esempio che emerge pulito e trasparente da questa vicenda. Siete l’unico modello che vogliamo consegnare al futuro. Per questo, a nome del mondo degli adulti, voglio ringraziarvi. Vi chiedo scusa della nostra cialtrona schiavitù alla ferrea legge del mercato secondo la quale la retta vale più dell’educazione da impartire e i soldi più delle persone. Finché siete
in tempo, imparate altro da noi che non sia questa pessima lezione di vita.
Grazie per aver fatto comprendere – con un gesto piccolo e semplice – che se nel mondo tutti facessero come voi, non ci sarebbe più chi muore di fame.
Grazie perché avete restituito a tutti il miracolo della
moltiplicazione dei pani e dei pesci. “A chi sa fare la divisione, riesce bene anche la moltiplicazione” (don Tonino Bello).
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