“Siamo noi i protagonisti del nostro cambiamento”
Un Osservatorio multimediale sull’informazione per la legalità e contro le mafie: è questo il progetto che venerdì 30 novembre a Lamezia Terme, presso la sala Sintonia è stato presentato dai promotori di Libera Informazione. All’incontro, organizzato dal coordinamento provinciale Catanzaro-Lamezia di Libera, vista la specificità del tema, sono stati invitati in modo particolare i giornalisti dei vari quotidiani regionali e rappresentanti delle diverse associazioni che operano sul territorio locale. A fare un bilancio del seminario e dei primi risultati raggiunti, a distanza di più di un mese, è Beppe Rozzoni, della comunità Progetto Sud e del coordinamento di Libera.
Qualcuno si chiederà se c’era bisogno di un altro strumento da aggiungere ai già tanti e variegati organi di informazione già esistenti. Io credo di sì perché sono profondamente convinto che l’informazione dovrebbe essere uno degli elementi fondamentali per raggiungere e costruire la legalità. Non ce n’è mai abbastanza di informazione, soprattutto di un’informazione diversa e seria, non fatta di gossip o solo cronaca nera.
Se ci divertissimo ad analizzare la percentuale delle notizie che ci vengono trasmesse sia dai quotidiani che dai telegiornali, ci accorgeremmo che grosso spazio è dedicato a fatti negativi, a seguire lo sport e non da meno pettegolezzi sui vari personaggi “famosi”. La concorrenza ha portato ad un livellamento verso il basso, verso la non qualità. È più facile parlare di ciò che è negativo.
Presentare o parlare solo ed esclusivamente del negativo non può che provocare inevitabilmente che un forte senso di frustrazione o di impotenza ed una graduale consapevolezza che è inutile impegnarsi, si comincia a delegare la soluzione dei problemi a chi sta ai posti di comando, non capendo che la giustizia e la legalità non nascono da sole e che non ce le regala nessuno, dobbiamo conquistarcele con l’impegno personale, con scelte coerenti e non di complicità. La giustizia sociale, come la lotta alla mafia, si costruiscono soprattutto cominciando dal piccolo, nel quotidiano, con piccoli gesti che possono diventare contagiosi.
È per questo che uno degli obbiettivi principali che Libera Informazione vorrebbe porsi è senza dubbio quello di evidenziare tutto ciò che di positivo c’è nei singoli territori e dargli una visibilità nazionale. Affinché ogni utopia possa diventare possibile, occorre costruire una rete che non sia unidirezionale, ma trasversale, tra informazione, associazioni e società civile per collegare le diverse realtà e creando la possibilità di conoscere il modo di operare e di conoscersi attraverso il racconto di ciò che ogni gruppo fa.
A cosa serve tutto questo? Sicuramente a non rassegnarsi, a scoprire che il cambiamento può avvenire e già avviene, serve a costruire sensibilizzazione e coscienza e ad aprire gli occhi su realtà positive che non sempre emergono. Un famoso proverbio dice: “ Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce”. Siamo ormai abituati a leggere o ad ascoltare le notizie sprofondati in comode poltrone, vediamo scorrere immagini o leggiamo notizie e una buona percentuale del tempo è dedicato a notizie di violenza, morte o calamità, ma tutto questo ci porta spesso all’assuefazione, siamo talmente abituati allo spettacolo che non distinguiamo più tra la realtà e la finzione. Per vivere siamo tentati di cacciare i problemi fuori di casa, rifugiandoci nella vita di sempre esimendoci dall’imperativo di sentirci responsabili, le notizie ci attraversano, ci sfiorano, non ci coinvolgono; inevitabilmente ci lasciamo prendere dal male dell’indifferenza, della passività e dell’insensibilità a qualsiasi avvenimento.
Ma l’indifferenza è la morte della speranza! Perché quando più nessuno si interessa al problema, quando nessuno se ne fa carico, il problema non esiste più o si fa finta che non esista più. Per sconfiggere o superare un problema bisogna sentirsi interpellati, interessarsi : l’interesse è il contrario dell’indifferenza. Don Milani aveva coniato il termine “I care”: mi interessa, mi riguarda.
Una delle armi più violente e mortali non è l’arma nucleare, ma l’indifferenza, il disinteresse, l’egoismo. A tutto questo diventa importante contrapporre una reazione positiva e costruttiva: quella di molta gente che prende coscienza che ognuno di noi è responsabile dei mali di questo mondo, che ognuno di noi può essere protagonista del cambiamento della storia che sta vivendo.
Non saremo liberi davvero finchè non ci sarà libertà per tutti.
E allora benvenuta Libera Informazione, comincia a raccogliere e diffondere informazioni, notizie, progetti, ma per fare questo c’è bisogno del contributo di tutti noi, protagonisti del cambiamento: Libera Informazione è uno strumento di divulgazione di notizie e avvenimenti che dobbiamo raccontare noi perchè noi siamo i protagonisti e testimoni privilegiati.
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