L’ex Prefetto Sodano: «Che una nuova stagione arrivi per Trapani»
Commozione, solennità e speranza. Questi i sentimenti che ieri hanno colorato la giornata dedicata alla nuova cittadinanza onoraria conferita a Fulvio Sodano. Infatti, dopo l’iniziativa dei sindaci di Capaci ed Erice, anche Renzo Carini, primo cittadino di Marsala, ha voluto il prefetto Sodano tra i suoi concittadini. La cerimonia, profondamente toccante, ha visto una Sala delle Lapidi gremita di persone che hanno accolto l’ingresso di quello che sembra essere orami noto come “il prefetto della legalità” con applausi che sembrava impossibile frenare. Ad aprire la cerimonia è stato il presidente del consiglio comunale Oreste Alagna che ha citato lo stesso Sodano.
“Il prefetto è un esempio chiaro di come la capacità di un uomo dipenda dall’unione di anima, cuore e cervello”. Accorato e commosso l’intervento di Lillo Giasone (consigliere della coalizione Uniti nella Sinistra che da anni è in prima linea nella lotta alla mafia): “Nel 2000 io lavoravo a Bologna, ma il mio cuore e tutta la mia attenzione erano rivolti alla Sicilia. Quando ho saputo del trasferimento forzato, dell’editto bulgaro del quale era rimasto vittima il prefetto Sodano mi sono indignato e addolorato al tempo stesso. Io e come me molti altri giovani abbiamo visto allontanarsi la possibilità di un ritorno e di una speranza per la nostra terra. Oggi la nostra città, che si trova al centro di una provincia che continua ad essere lo zoccolo duro della mafia, finalmente, tributa a Fulvio Sodano non solo quello che gli spetta, ma anche quello che gli è stato tolto. Grazie dottor Sodano – ha aggiunto – perché ha ridato a noi giovani il coraggio di combattere contro le mafie e la forza di ricredere nello Stato”.
Discorsi fiume si sono susseguiti in attimi che sono sembrati volare mentre anche i numerosi giornalisti, al cospetto di un uomo il cui fisico è fiaccato da una malattia dura, ma dalla volontà che rimane ferrea almeno quanto la sua integrità, non hanno nascosto le lacrime. “Fulvio Sodano – ha detto il sindaco Renzo Carini – ha dimostrato, come primo ufficiale dello Stato, che attraverso la collaborazione tra Stato e Forze dell’Ordine la mafia può essere combattuta, ferita ed estirpata. Noi marsalesi faremo tesoro del suo esempio grazie al quale, oggi, siamo orgogliosi di essere siciliani”. Profonda, toccate e al tempo stesso intimamente discreta la risposta di Fulvio Sodano.
A leggere le sue parole la persona che da due anni a questa parte è diventata la sua voce, le sue gambe e le sue mani: sua moglie Maria. “Diventare cittadino di Marsala – ha scritto – città fiore all’occhiello della provincia di Trapani è per me un grande onore. Se però sono certamente felice ed onorato di ricevere questo riconoscimento, non posso negare il mio stupore. Della mia vita tutto mi sarei aspettato, tranne di dover assurgere, mio malgrado, alle cronache. Ho sempre desiderato una vita tranquilla, lontana dai clamori, il destino, evidentemente, ha voluto diversamente. Anche la mia attività lavorativa è stata improntata a forti principi: servizio dei cittadini nel pieno rispetto della legalità, trasparenza e giustizia, che mi sono sforzato, senza alcun protagonismo, di veicolare a tutti coloro con cui venivo man mano a contatto.
Mi riempie di felicità e speranza sapere che molti altri si battono contro la sopraffazione, sono tuttavia consapevole che in questa provincia la strada percorrere è ancora lunga e in questo senso – ha scritto rivolgendosi al sindaco – anche l’Ente locale può avere un ruolo di rilievo prosciugando il brodo di cultura di cui si pasce la mafia . Ed allora l’augurio che faccio a tutti è che si inauguri una nuova stagione dove si affermino gli onesti, dove le regole e la giustizia valgano per tutti, anche per i potenti”.
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