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Nove anni fa l’omicidio di Andrea Rocchelli e Andrej Mironov. La richiesta di verità e giustizia non si ferma

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Il fotoreporter di Pavia e il giornalista e attivista politico russo furono uccisi da una scarica di mortaio il 24 maggio 2014 a Sloviansk, nell’Ucraina orientale, mentre erano impegnati a documentare le condizioni dei civili durante il conflitto del Donbass.

Ricorre oggi, 24 maggio 2023, il nono anniversario dell’uccisione di Andrea (per tutti Andy) Rocchelli. Il fotoreporter pavese perse la vita all’età di 30 anni assieme al suo collega e amico Andrej Mironov (giornalista e attivista politico russo), nelle vicinanze della città di Sloviansk, nell’Ucraina Orientale, mentre stava documentando le condizioni dei civili durante il conflitto del Donbass. A causarne la morte fu una scarica di mortaio durante gli scontri fra l’esercito e la Guardia nazionale ucraina, da una parte, e gli indipendentisti filorussi dall’altra.

Per fare luce su questa vicenda la Federazione nazionale della Stampa italiana, assieme all’Associazione lombarda dei giornalisti, si è costituita parte civile nel processo che in primo grado ha portato alla condanna a 24 anni di carcere dell’ex soldato della Guardia nazionale ucraina Vitaly Markiv, poi assolto in appello “per non aver commesso il fatto”. La Cassazione ha poi confermato tale decisione dichiarando inammissibili i ricorsi presentati.

La richiesta di verità e giustizia per Rocchelli non si è però mai fermata, tanto che lo scorso gennaio la madre di Andy, Elisa Signori, ha annunciato di aver sottoposto il caso all’attenzione del tribunale dell’Aja.

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