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Lecco: il tema delle ecomafie al centro del premio Paolo Cereda assegnato agli studenti

Lecco on Line il . Ambiente, Cultura, Diritti, Giovani, Lombardia, Mafie, Memoria, Progetti e iniziative

“Attraverso questo bando vogliamo stimolarvi a ragionare sulle mafie ma anche invitarvi ad essere cittadini attivi già oggi, non solo domani”.

È un auspicio, quello espresso da Luca Cereda a cui le ventuno classi partecipanti alla quinta edizione del premio Paolo Cereda hanno dato una forma concreta. Promosso dal coordinamento lecchese di Libera e da Fondazione Comunitaria del lecchese onlus, il concorso quest’anno si intitolava “Trasi Munnizza e Niesci Oro” ed era incentrato sul tema delle ecomafie.

Dopo aver analizzato i ventuno elaborati, otto provenienti da classi delle medie e tredici dalle superiori, una giuria ha decretato i cinque vincitori, premiati durante la cerimonia svoltasi quest’oggi presso la sede di Lecco del Politecnico.

Il primo a prendere la parola è stato Alberto Bonacina, coordinatore di Libera – Lecco, il quale ha ringraziato gli alunni e i docenti che hanno partecipato al concorso. “Mentre nelle edizioni precedenti vi abbiamo chiesto di lavorare su eventi del passato, il tema di quest’anno era di stretta attualità.

Oltre ad utilizzare le fonti che vi abbiamo dato, dovevate stare attenti alle notizie che circolavano sui media” ha poi spiegato il giornalista Luca Cereda, membro della giuria. “Tutti i vostri elaborati dimostrano l’intenzione di essere fin da subito cittadini attivi. Ci piacerebbe anche diffonderli e riutilizzarli per esempio nei momenti di formazione con le scuole. Ringrazio tutti i docenti per aver iscritto le classi a questo concorso”.

Un concorso, lo ricordiamo, dedicato alla memoria di Paolo Cereda, coordinatore di Libera Lecco scomparso nel 2017.

“Paolo Cereda si è impegnato a lungo per restituire alla nostra comunità i beni confiscati alla criminalità organizzata. Il suo esempio è stato portato avanti dagli altri membri di Libera Lecco” ha sottolineato Paola Cavalcanti, vice del Prefetto Sergio Pomponio.

Metafora del testimone a cui si è agganciato Lorenzo Frigerio, referente di Liberainformazione. “Domani è l’anniversario della strage di Capaci, in cui morì il giudice Giovanni Falcone. Per Paolo Cereda, uomini con Falcone rappresentavano il mettersi in gioco e spendersi per provare a cambiare le cose” ha sottolineato Frigerio. “Noi abbiamo preso il testimone da Paolo e ora lo passiamo a voi. Credo che i vostri lavori siano serviti a cambiare le cose e vi invito a passare questo testimone ai vostri compagni. Raccontate loro i vostri progetti e invitateli a partecipare al concorso”.

Progetti che per qualità e profondità hanno colpito anche la dottoressa Maria Grazia Nasazzi. “Siete stati in grado di interpretare a modo vostro un tema molto complesso. Avete trovato il vostro linguaggio e siete riusciti ad entrare nel cuore delle questioni” ha sottolineato la presidente di Fondazione Comunitaria del Lecchese. Roberto Nigriello, presidente del consiglio comunale di Lecco, e Raffaele Cesana, rappresentante dell’ufficio scolastico provinciale, hanno quindi invitato i ragazzi a lottare sempre per i valori in cui credono, nonché per costruire una società migliore.

Terminata la fase degli interventi, si è passati alla consegna dei premi, ovvero cinque assegni da mille euro ciascuno, da utilizzare per attrezzature, attività didattiche, visite d’istruzione.

I primi a ricevere tale assegno sono stati i piccoli della 1c della scuola secondaria di primo grado di Galbiate, guidati dalla professoressa Laura Nova. “Attraverso questo progetto abbiamo capito che riciclare in modo corretto serve non solo a tutelare l’ambiente ma anche a spezzare il business delle ecomafie” hanno dichiarato i ragazzi mentre sullo schermo scorrevano le immagini del giornale digitale che avevano realizzato “Oltre al sindaco, siamo andati anche al mercato ad intervistare le persone per valutare il livello di consapevolezza su questo tema”.

Si componeva invece di una serie di filmati il progetto della 1a del liceo Grassi, seguita dalla docente Giuseppina Pastore. “Provengo dalla Campania e ho potuto toccare con mano le conseguenze della terra dei fuochi. Ora stiamo cercando di contrastare questo fenomeno grazie alle Forze dell’Ordine e ai cittadini che non rimangono più in silenzio. Sono molto orgogliosa di essere qui, iniziative come queste sono fondamentali. I ragazzi sono il nostro futuro” ha commentato un’emozionata Carmela Merone, preside dell’istituto.

Sotto la supervisione della docente Paola Loro, i ragazzi della 2DS dell’Agnesi di Merate hanno ideato e prodotto l’edizione speciale di un telegiornale locale, incentrato su una discarica irregolare. “Partecipare a questo concorso è stata una grande opportunità che ci ha consentito di apprendere nuove competenze, legate per esempio al montaggio di un video. Ci siamo resi conto che la mafia è una realtà molto vicina a noi” hanno dichiarato gli studenti del liceo meratese.

Il quiz sulle mafie realizzato dagli alunni della 3AFM dell’Istituto Maria Ausiliatrice, guidati dalla professoressa Angela Grasso, ha colpito i rappresentati di Libera, interessati a riproporre tale idea magari in alcuni degli incontri di formazione che loro organizzano nelle scuole.

Senza alcun dubbio, tuttavia, il momento più alto del pomeriggio è stato raggiunto sulle note di Angeli Caduti, il video musicale prodotto dagli studenti di 4b del corso di servizi commerciali del Parini. Seguiti dalla professoressa Carmen Greco, questi ragazzi si erano già distinti in passato per altre importanti iniziative sul tema delle mafie (Ne avevamo parlato qui).

“Abbiamo scelto la musica perché pensiamo sia una bellissima forma d’arte ma anche un ottimo mezzo di denuncia. Il brano si ispira al film Io non mi arrendo, in cui si racconta la storia di Roberto Mancini, un poliziotto che ha lottato contro le ecomafie fino ad ammalarsi” hanno dichiarato gli studenti, suscitando i convinti applausi del pubblico.

A. Bes.

Fonte: Lecco on Line


Lecco 22 maggio, cerimonia finale della quinta edizione del “Premio Paolo Cereda”

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