Così il ministro parla molto più con quello che non dice, che con quello che dice. Ed il messaggio più importante è proprio quello che arriva con le parole non dette, il resto è fuffa, fumogena, buona per un applauso, che mi ha ricordato una vecchia intervista a Salvo Lima, allora candidato al Parlamento Europeo dalla DC, che come un mantra ripeteva: “La Sicilia ha bisogno dell’Europa, come l’Europa ha bisogno della Sicilia”.Si comunica molto più con quello che non si dice, ma che si fa o si lascia accadere, per l’appunto. Basterebbe fare una verifica, una tra le tante possibili scorrendo la breve lista di cose che avrebbe potuto dire e che non ha detto, andando a vedere, per esempio, come stia funzionando quell’articolazione del Ministero dell’Interno che si occupa proprio dei cittadini onesti che hanno deciso di affidarsi allo Stato, denunciando la mafia e per questo sono entrati nel programma di protezione.Questa articolazione del Ministero dell’Interno ha il suo vertice nella così detta Commissione Centrale, che è normalmente presieduta da un sotto segretario, in questo caso trattasi, da anni ormai, del leghista-doc Nicola Molteni. Ecco la verifica da farsi: con che frequenza il sotto segretario Molteni convoca e presiede la Commissione centrale? Quanti testimoni di giustizia ha accolto ed ascoltato?

Il Fatto Quotidiano, il blog di Davide Mattiello, 24/03/2023

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Mafia e potere, attenzione al potenziale eversivo: siamo tutti avvertiti