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Un mondo “sballato” dalla cocaina

Piero Innocenti il . Criminalità, Diritti, Droga, Forze dell'Ordine, Giustizia, Mafie, Società

I mercati appaiono insaziabili riguardo agli stupefacenti ed, in particolare, alla cocaina sempre più richiesta, come dimostrano i sequestri anche in questo scorcio di 2023.

In Spagna, a gennaio, la Polizia Nazionale ha bloccato, in due distinte operazioni antidroga, 4,5 ton di cocaina su una nave mercantile intercettata al largo dell’isola di Tenerife mentre 22 ton. di hashish sono state trovate a Malaga su veicoli commerciali che trasportavano casse di pomodori.

In Italia, al porto di Livorno, finanzieri e doganieri hanno sequestrato 180kg di cocaina occultati a bordo di un container proveniente dal Sud America mentre nel porto di Savona, “incollata” e ben sigillata sotto la chiglia di una nave cargo proveniente dal Brasile, è stata sequestrata 1 ton di cocaina suddivisa in panetti.

In altre diverse operazioni antidroga di gennaio le forze di polizia hanno bloccato complessivamente  circa 400kg di cocaina, in alcuni casi con spacciatori e trafficanti al di sopra di ogni sospetto.

Per ora il record nei sequestri di questa droga nel nostro paese è del 2022 con oltre 25 ton. (dato provvisorio). Tutto questo mentre la provincia canadese della British Columbia depenalizza il possesso di piccole quantità, fino ad un massimo di 2,5 grammi di cocaina, eroina, fentanil e altre droghe pesanti. Si tratterebbe di un progetto pilota triennale con l’obiettivo di fronteggiare la drammatica emergenza sanitaria connessa a oltre 10mila morti per overdose dal 2016 in detta provincia (a livello nazionale sarebbero state circa 30mila).

In Italia le morti attribuite in via diretta alle assunzioni di droghe e rilevate dalle forze di polizia sono state 293 nel 2021, 309 nel 2020, 374 nel 2019 e 336 nel 2018 (dati DCSA).

Da annotare che la British Columbia è la seconda giurisdizione – dopo lo stato americano dell’Oregon nel 2020 – in tutto il Nord America a depenalizzare le droghe pesanti. Una politica, questa della depenalizzazione delle droghe che lascia sconcertati perché il loro consumo si va sempre più estendendo  con effetti devastanti per la salute delle nuove generazioni  in tutti i paesi, anche quelli del terzo e quarto mondo.

La strada da percorrere poteva essere intanto quella di una definitiva distruzione delle coltivazioni di foglie di coca in Colombia e nei paesi andini, di papavero da oppio in Myanmar (nel 2022 si è avuto il boom nella produzione di oppio – circa 800 ton. – con un incremento del 33% rispetto al 2021), di piante di cannabis in Marocco e Albania; ma per fare questo sarebbe necessario una volontà politica, una determinazione e un coraggio che non si scorgono.

Tanto più che è stato fatto rilevare da esperti  analisti che se fosse realizzabile un tale progetto di eradicazione definitiva delle piante da cui si ricavano droghe, le economie di molti paesi occidentali, ex colonialisti e neocolonialisti, subirebbero contraccolpi durissimi, forse insopportabili.

In Italia il contrasto delle forze di polizia e delle dogane alla cocaina prosegue con impegno se si pensa che nel quinquennio 2018/2022 sono state sequestrate complessivamente circa 69ton di questa droga (i sequestri hanno avuto una impennata negli ultimi 4 anni) con la denuncia all’autorità giudiziaria di oltre 66mila persone (13mila in media l’anno di cui oltre 4mila stranieri), in gran parte (85% circa) per traffico/spaccio e le restanti per associazione finalizzata al traffico.

Il traffico internazionale degli stupefacenti, anche nel 2022, ha rappresentato ancora la fonte maggiore di proventi illegali. Tuttavia il fenomeno del riciclaggio legato alla criminalità finanziaria è in crescita vertiginosa e le tecnologie dei cyber pagamenti non sono più soltanto mere ipotesi. Tutti sono convinti, ormai da anni, che nel contrasto alla grande criminalità del narcotraffico la strategia da seguire sia quella dell’attacco alle ricchezze di provenienza illecita.

Lo ricordava, diversi anni fa, il giudice Falcone ripetendo che era “necessario promuovere ed uniformare gli sforzi per confiscare le ricchezze di provenienza illecita, perché, sino a quando le organizzazioni criminali avranno il potere economico che attualmente hanno (aumentato considerevolmente negli anni, ndr), tutti gli altri interventi di contrasto di tipo internazionale serviranno solo ad un tentativo precario di fronteggiare le varie emergenze criminali ma non andranno mai alla radice del fenomeno”.

Sul piano legislativo molto è stato fatto nei singoli paesi nella lotta al lavaggio di denaro. Molto resta da fare sul piano dell’impegno concreto.

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Ecuador – Italia, la linea diretta per la cocaina

L’antidroga nazionale nel 2022

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