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Dati sulla criminalità, il bilancio di fine anno della Polizia di Stato

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Si è tenuta questa mattina, al Viminale, alla presenza del capo della Polizia Giannini, la conferenza stampa di fine anno della Direzione centrale della polizia criminale.

Nell’occasione, il vice capo della Polizia – direttore centrale della Polizia criminale Vittorio Rizzi ha illustrato i dati riferiti all’attività svolta nel 2022 nei settori della cooperazione internazionale di Polizia, dell’analisi dei fenomeni criminali e della protezione di collaboratori e pentiti.

Il capo della Polizia, nel suo intervento d’apertura, in merito ai dati presentati ha sottolineato che “Quest’anno i dati della Direzione centrale della polizia criminale sono importanti perché riferiti a un anno particolare, quello della ripresa dopo la pandemia. Un bilancio positivo per gli effetti delle contromisure prese nei confronti dei nuovi reati e fenomeni criminali a garanzia di un bene essenziale ai cittadini, la sicurezza” tra le varie attività della Direzione centrale della polizia criminale, il prefetto Giannini ha evidenziato l’importanza della cooperazione internazionale di Polizia “Siamo presenti in tutto il mondo partecipando a molte operazioni e indagini congiunte”.

L’Italia, attraverso il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip), può contare all’estero su di una rete di esperti per la sicurezza e personale di supporto che copre 84 Paesi e lavora grazie ad una sala operativa internazionale (SOI) che gestisce oltre 420 messaggi in ingresso al giorno. La collaborazione internazionale ha permesso la cattura di 1.369 latitanti in 64 Paesi, 26 in più del 2021: di questi, 654 erano ricercati dalle autorità giudiziarie italiane in 40 Paesi. Tra gli arrestati 138 appartengono al crimine organizzato e 24 ad organizzazioni mafiose.

L’Ufficio nazionale per il recupero dei beni (Asset Recovery Office-A.R.O.) costituito presso lo Scip ha consentito, inoltre, di sequestrare e confiscare beni per un valore di oltre 22 milioni di euro in 8 Paesi, soprattutto in Slovenia, Regno Unito e Romania.

Il progetto I CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta) promosso dall’Italia insieme ad Interpol e avviato nel 2020, ha fatto registrare importanti risultati operativi: 37 latitanti catturati complessivamente, di cui 11 nel 2022 in 6 Paesi del mondo con figure criminali di estrema pericolosità, come Vittorio Raso, Mario Palamara (il cosiddetto broker delle ‘ndrine) e Luciano Camporesi.

Con l’obiettivo di prevenire l’infiltrazione della criminalità organizzata nei fondi del Next Generation EU, sono proseguiti i lavori del Law Enforcement Forum, promosso dalla Direzione centrale della polizia criminale insieme ad Europol e in tale prospettiva l’Italia si è resa promotrice anche a livello extraeuropeo insieme ad Interpol, con la risoluzione sulla Silver notice, che consente il tracciamento dei patrimoni illeciti nei 195 Paesi aderenti.

Per quanto riguarda la valutazione dei fenomeni criminali, effettuata grazie ai report elaborati dal Servizio analisi criminale, i reati informatici come phishing, spyware, ransomware e social engineering, legati allo spostamento sulle piattaforme digitali, durante e dopo la Pandemia, nel 2022 sono scesi del 15%, a conferma del rafforzamento delle strutture informatiche e dell’attività di contrasto delle Forze di polizia.

Gli omicidi in Italia, dal 1° gennaio 2022 ad oggi sono stati 309, undici in più rispetto allo scorso anno. Nel 1990 gli omicidi in Italia erano 3.012 e negli ultimi 15 anni la curva è in costante calo (erano 632 nel 2007). Confrontando il dato con quello degli omicidi volontari in Europa, secondo l’indagine effettuata dall’Istituto Eurostat, l’Italia appare uno dei Paesi più sicuri, con uno dei più bassi rapporti tra numero degli omicidi e popolazione. Per 100mila abitanti, su 32 Paesi presi in esame, l’Italia con un tasso dello 0, 6% risulta il Paese più sicuro, secondo solo a Norvegia e Svizzera.

Avendo riguardo ai reati spia della violenza di genere, confrontando i primi 10 mesi del 2022 con quelli del 2021, si assiste ad una diminuzione del 10,3% degli atti persecutori o stalking, del 3,9% dei maltrattamenti in famiglia mentre si rileva un aumento del 15,7% delle violenze sessuali.

Un ulteriore dato significativo è che 2 truffe su 3 vengono commesse online: nel dettaglio tale percentuale è del 68,2% nei primi 10 mesi del 2022, con un marginale incremento rispetto allo stesso periodo del 2021, in cui tale valore si attestava al 66,3%.

A supporto delle Prefetture, nei settori relativi a grandi opere, grandi eventi, ricostruzione e riqualificazione, il Gruppo Interforze Centrale (GIC) per l’anno 2022, con particolare riferimento alle attività finanziate con i fondi del PNRR, ha esaminato 222 segnalazioni di criticità alle Prefetture con oltre tremila approfondimenti richiesti o d’iniziativa e oltre 67mila interrogazioni alle banche dati delle forze di polizia.

Un asset strategico della Direzione centrale della polizia criminale è rappresentato dalla prevenzione e contrasto ai crimini dell’odio attraverso l’attività di monitoraggio e coordinamento svolta dall’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (OSCAD). Attraverso anche il lavoro degli OSCAD territoriali costituiti in ogni provincia, i compiti dell’Osservatorio si concentrano sull’emersione del fenomeno dei reati d’odio, spesso caratterizzati dalla difficoltà di denunciare anche per la tendenza a banalizzare le diverse forme discriminatorie nei confronti delle varie minoranze

Infine, il prefetto Rizzi ha evidenziato l’importante lavoro svolto dal Servizio centrale di protezione nella tutela dei collaboratori e testimoni di giustizia. Nel 2022 la popolazione protetta in Italia è di 4.446 persone, con una flessione del 7% dei collaboratori di giustizia (892 a fronte dei 949 del 2021) e un numero invariato di testimoni (56). Di questi, 1.346 sono minori che vengono seguiti anche con un supporto di tipo psicologico.


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