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Estradato in Italia il narcotrafficante Bruno Carbone, latitante dal 2003

Redazione il . Criminalità, Droga, Forze dell'Ordine, Giustizia, Internazionale, Mafie

Avrebbe rifornito di droga diversi clan camorristici del Napoletano. Era latitante dal 2003, quando era stato condannato a 20 anni di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti lungo la rotta Spagna-Napoli-Catania. Forse sarà estradato in Italia già da oggi.

Arrestato a Dubai il narcos Bruno Carbone, considerato uno dei maggiori narcotrafficanti italiani.  Latitante dal 2003, quando era stato condannato a 20 anni di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti lungo la rotta Spagna-Napoli-Catania. Carbone, che per anni avrebbe gestito il rapporto con i colombiani, avrebbe rifornito di droga diversi clan camorristici del Napoletano, dai Nuvoletta ai Ciccarelli di Parco Verde, fino ai clan del Rione Traiano. Catturato dai carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli nell’aeroporto internazionale di Dubai potrebbe essere estradato in Italia già oggi. Quando è stato fermato, era in possesso di un documento falso.

Una vita da broker della droga al servizio dei clan

Fu il collaboratore di giustizia Andrea Lollo, ex broker della droga, a svelare la base olandese che Carbone avrebbe usato in una prima fase: “La moglie di Carbone mi disse che dopo il Natale del 2014 avrei potuto raggiungere Carbone, nel suo covo in Olanda”, raccontò il pentito in una deposizione.

Proprio a Dubai erano stati catturati altri due elementi di primo piano della criminalità campana: il broker della camorra Raffaele Imperiale, considerato uno tra i più importanti narcotrafficanti del mondo, divenuto noto perché in una sua villa a Napoli vennero ritrovati nascosti nel muro due dipinti di Van Gogh rubati nel 2002 ad Amsterdam, e Raffaele Mauriello, ‘o chiatto, considerato esponente di spicco della cosca Amato-Pagano.

Fonte: Rainews


Carbone arrestato a Dubai, re dei narcos italiani latitante dal 2003

Condannato a 20 anni di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti lungo la rotta Spagna-Napoli-Catania. 

Arrestato a Dubai il narcos Bruno Carbone, considerato uno dei maggiori narcotrafficanti italiani. Carbone era latitante dal 2003, quando era stato condannato a 20 anni di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti lungo la rotta Spagna-Napoli-Catania.

Per anni avrebbe gestito il rapporto con i colombiani, avrebbe rifornito di droga diversi clan camorristici, dai Nuvoletta ai Ciccarelli di Parco Verde, fino ai clan del Rione Traiano. E’ stato catturato dai carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli all’interno dell’aeroporto internazionale della capitale emiratina e potrebbe essere estradato in Italia già oggi. Quando è stato fermato, era in possesso di un documento falso.

Una vita da broker della droga al servizio dei clan

Dall’Olanda gestiva i rapporti con i fornitori colombiani

Una vita da broker della droga al servizio dei clan. Il narcos latitante Bruno Carbone è stato catturato all’aeroporto di Dubai dai carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli e forse potrebbe essere estradato già oggi in Italia. Si tratta di uno dei pezzi da novanta del narcotraffico internazionale: Carbone, originario di Giugliano, per anni avrebbe rifornito di droga i clan del napoletano, dai Nuvoletta ai Ciccarelli di Parco Verde, fino ai clan del Rione Traiano, gestendo, dalla sua base in Olanda, i rapporti con i fornitori colombiani.

La latitanza per Carbone era scattata dopo la condanna a 20 anni di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti lungo la rotta Spagna-Napoli-Catania. Fu il collaboratore di giustizia Andrea Lollo, ex broker della droga, a svelare la base olandese che Carbone avrebbe usato in una prima fase: “La moglie di Carbone mi disse che dopo il Natale del 2014 avrei potuto raggiungere Bruno Carbone, nel suo covo in Olanda”, raccontò il pentito in una deposizione.

Proprio a Dubai erano stati catturati altri due elementi di primo piano della criminalità campana: il broker della camorra Raffaele Imperiale, considerato uno tra i più importanti narcotrafficanti del mondo, divenuto noto perché in una sua villa a Napoli vennero ritrovati nascosti nel muro due dipinti di Van Gogh rubati nel 2002 ad Amsterdam, e Raffaele Mauriello, ‘o chiatto, considerato esponente di spicco della cosca Amato-Pagano.

Fonte: Adnkronos


Traffico di droga, preso il narcos Bruno Carbone

Atterrato a Roma: preso in consegna da Ps, Carabinieri e GdF

È sbarcato nello scalo aeroportuale Ciampino di Roma, il latitante Bruno Carbone, 45 anni, destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia.

Carbone è stato già giudicato e condannato in primo e secondo grado per i reati contestati.

A prenderlo in custodia, in aeroporto, è stata la Squadra Mobile di Napoli, il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Napoli e il G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Napoli.

Nel contempo, nei confronti di Carbone la polizia giudiziaria ha eseguito un ordine di esecuzione per la carcerazione per una pena di 20 anni di reclusione, emesso dalla Procura Generale di Catania a seguito di sentenza passata in giudicato per il delitto di associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, nonché un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Procura della Repubblica – D.D.A., per associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti.

Il narcos Carbone fermato e consegnato da milizie siriane

Preso a marzo, poi trasferito in Turchia. Da due giorni in Italia.

È stato catturato lo scorso marzo nel nord-ovest della Siria da una milizia una volta legata ad al Qaida il narcotrafficante internazionale napoletano Bruno Carbone, approdato a Roma dalla Turchia, nei giorni scorsi.

Lo scrive Il Foglio che cita, come fonte, un ricercatore del Washington Institute, Charles Lister, il quale, a sua volta, avrebbe avuto conferme proprio da persone in contatto con la milizia in questione, la Hayat Tahrir al Sham (Hts), formazione militante salafita attualmente attiva e coinvolta nella guerra civile siriana.

Il narcotrafficante partenopeo sarebbe stato preso a Kaftin, a nord di Idlib. Cercava di raggiungere il territorio controllato dal regime di Bashar el Assad. E’ stata la milizia ad agevolare il suo approdo in Turchia da cui è poi partito per Ciampino dove è stato preso in carico dalle forze dell’ordine italiane (Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Carabinieri). È la prima volta – viene sottolineato nell’articolo – che un gruppo jihadista compie un passo del genere verso un paese occidentale anche se – sembrerebbe – con la mediazione degli Emirati Arabi Uniti.

Bruno Carbone è legato a doppio filo con un altro narcotrafficante di caratura internazionale, Raffaele Imperiale, anche lui da qualche mese in Italia dopo essere stato arrestato a Dubai, dove anche Carbone ha trascorso parte della sua latitanza. Entrambi, insieme con presunti elementi di spicco di diverse cosche della ‘ndrangheta, sono stati raggiunti ieri da una delle 28 misure cautelari in carcere notificate ieri dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza grazie alle quali è stato possibile sgominare una delle organizzazioni dedite al traffico di cocaina dal Sud America al resto del mondo considerata tra le più importanti a livello mondiale, un sodalizio articolato guidato proprio da Imperiale e Carbone.

Fonte: Ansa


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