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L’antidroga nazionale nel 2022

Piero Innocenti il . Criminalità, Droga, Forze dell'Ordine, Mafie, SIcurezza

Nei giorni scorsi la DCSA (Direzione centrale per i Servizi Antidroga del Dipartimento della Pubblica Sicurezza), ha reso pubblici i dati statistici relativi al terzo trimestre di quest’anno sui risultati conseguiti dalle Forze di polizia e dalle Dogane nel contrasto al narcotraffico.

Così, è possibile avere un quadro, sia pure non consolidato, del bilancio sull’antidroga nazionale in un settore che non sembra avere più l’interesse che aveva un tempo, molti anni fa, quando furono istituiti i primi reparti specialistici della Polizia di Stato e dei Carabinieri e, nel 1991, nacque la DCSA come ufficio centrale interforze deputato al coordinamento info-investigativo a livello nazionale e internazionale con le prime “presenze” all’estero degli “esperti antidroga” (oggi “esperti per la sicurezza” con funzioni non più soltanto limitate al traffico degli stupefacenti).

Un bilancio dei primi nove mesi del 2022 che vede il sequestro di 59.846kg complessivi di droghe (91.152kg nel 2021, la punta massima nel 2014 con 154.507kg), con il record assoluto di cocaina 25.068kg (erano stati 20.075kg quelli sequestrati nell’intero 2021), 463kg di eroina (567kg nel 2021) e 657kg di “altre droghe” (khat, bulbi di papavero da oppio ec..).

I sequestri di hashish hanno raggiunto i 10.709kg (20.859kg nel 2021) e la marijuana i 22.728kg (46.853kg nell’intero 2021). 166.971 le piante di cannabis sequestrate nel corso dl 2022, in gran parte nel trimestre luglio-settembre, in prevalenza nelle regioni della Calabria, Sardegna, Sicilia e Puglia e con il picco registrato nel 2018 con 524.904.

Considerato che, a partire dal 2012, il numero medio di operazioni antidroga ogni anno è stato intorno alle 23.000 unità (punta massima nel 2019 con 26.047 e minima nel 2015 con 19.301) con il maggior numero registrato, di norma, in Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia e che in questi primi nove mesi dell’anno siamo a 13.552 operazioni, si può ragionevolmente ritenere che l’anno terminerà con il numero più basso sicuramente degli ultimi dieci anni.

Conseguentemente anche le persone denunciate all’autorità giudiziaria per traffico/spaccio hanno subito un decremento sensibile – 18.430 al 30 settembre scorso – rispetto agli ultimi dieci anni. Nel 2021 furono 30.083 mentre il picco si ebbe nel 2018 con 36.072. Invariata la percentuale degli stranieri denunciati, 6.399, circa il 30% sul totale, in prevalenza marocchini, tunisini, gambiani nigeriani, albanesi.

Nel corso del 2022 i decessi riconducibili all’abuso di sostanze stupefacenti rilevati dalle forze di polizia o segnalati dalle Prefetture sono stati 195 (dato provvisorio) con livelli di mortalità (il 90% circa riguarda uomini) che si riscontrano dai 34 anni di età per raggiungere il picco nella fascia dei 40 ed oltre. Nel 2021 furono 293 i decessi per “overdose” di cui 135 casi attribuiti all’eroina, 64 alla cocaina, 20 al metadone e in 68 casi non è stata indicata la sostanza.

La situazione, comunque, è decisamente migliorata in Italia da alcuni anni ormai ma il bilancio totale da quando, nel 1973, ebbe inizio la rilevazione sugli esiti esiziali per abuso di droghe è stato di ben 26.448 morti per droga (numeri ancora molto alti per esempio in Germana con 1.581 decessi nel 2020, in Spagna con 546, in Svezia con 524, in Francia con 465).

Il narcotraffico è, dunque, l’attività criminale più redditizia per le mafie (mentre scriviamo nel porto di Livorno intercettati ben 200kg di cocaina occultati tra le banane in un container proveniente, come sempre dal Sudamerica) ma anche per i vari gruppi e singoli (negli ultimi tempi molti casi di “insospettabili”) che vi si dedicano e che sono destinati ad aumentare di numero in concomitanza con la gravissime situazione economica e sociale che stiamo vivendo.

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