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Lecce, riapre ‘Al civico 20’, immobile sequestrato alla mafia

Articolo 21 il . Giustizia, Istituzioni, Mafie, Politica, Puglia, Società

Riapre a Lecce dopo cinque anni di chiusura, l’immobile che ospitava Antiracket Salento Le-Br-Ta, associazione finanziata con oltre 3milioni di fondi del ministero dell’Interno, poi finita al centro di un’inchiesta giudiziaria che portò all’arresto della presidente e di altre persone e a 35 indagati.

Una vicenda difficile che parlava di antimafia sociale sconfessata da se stessa, truffa, corruzione, falso e concussione. Oggi quei locali, in via de Simone, 20, all’ingresso della città tornano a vivere e parlare di legalità dal basso.

Si chiama Al Civico 20 il progetto finanziato dalla Regione Puglia con il bando “Bellezza e legalità – per una Puglia libera dalle mafie” che ospiterà d’ora in avanti le attività su antimafia sociale e legalità dell’associazione Terra del Fuoco – Mediterranea.

Tanti ragazzi sono stati impegnati nella cura dell’edificio di cui hanno ritinteggiato alcune pareti interne, oltre a ripulire il giardino esterno. Al termine del progetto, i ragazzi e le ragazze coinvolti daranno vita ad un “giornale dal basso” con il racconto del proprio territorio e delle esperienze di antimafia sociale che lo attraversano.

“Riaprire dopo cinque anni i cancelli dell’ex sportello anti-racket è un segnale importante, l’edificio riapre all’insegna dei valori dei beni comuni e dell’impegno nell’antimafia sociale. È una piccola azione di rigenerazione urbana dove le energie possono trovare una casa anche temporanea per esprimersi, essere incanalate nella cura di un bene pubblico e in tante attività collettive – sono le parole dell’assessora alle Politiche urbanistiche e Patrimonio di Lecce Rita Miglietta.

Un’inchiesta giornalistica seguita da Fabiana Pacella, all’epoca dei fatti addetta stampa dell’associazione poi allontanatasi a causa delle opacità verificate, squarciò il velo dell’omertà su quanto accadeva all’interno di quello sportello. Pacella testimoniò per l’accusa in aula bunker al carcere di Lecce.

E proprio al giornalismo d’inchiesta i ragazzi vincitori del bando hanno voluto manifestare riconoscenza dedicando due sale intitolate a due giornalisti simbolo di resistenza e trasparenza,  Ilaria Alpi e Giancarlo Siani.

“Crediamo che tutti gli attori coinvolti nel percorso di educazione e crescita dei ragazzi e delle ragazze debbano potersi riconoscere in uno spazio fisico che sappia rispondere alle loro esigenze e che questo possa rappresentare un efficace contrasto al drammatico fenomeno della povertà educativa – dice  Christel Antonazzo, presidente di TdF Mediterranea – Speriamo che “al civico 20” possa rappresentare un’occasione, in tal senso, per il quartiere borgo pace e per tutta la città e ringraziamo il Comune di Lecce per aver creduto nel progetto”

Paolo Paticchio, presidente dell’associazione Treno della Memoria “apre le porte  un posto che non c’era e ora c’è – racconta con entusiasmo -, uno spazio necessario e utile per l’antimafia sociale, per l’educazione alla legalità, per la realizzazione di azioni di contrasto alla povertà educativa”

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