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Scontri nelle piazze italiane: il “passatempo” di molti giovani

Piero Innocenti il . Criminalità, Forze dell'Ordine, Giovani, SIcurezza, Società

“Non c’è una ragione particolare, ci divertivamo così”, sarebbe stata questa la sconcertante risposta data ai carabinieri di Pisa, alcuni giorni fa, dai quattro minorenni denunciati per lesioni dolose nei confronti di due studenti universitari aggrediti in strada. Un “gioco”, insomma, senza alcuna provocazione.

È uno dei tanti episodi che si stanno verificando, da mesi ormai, in particolare nei fine settimana, in molte piazze cittadine, impegnando non poco poliziotti e carabinieri.

Così, limitandoci agli ultimi giorni, a Marcianise, nel casertano, tredici minorenni hanno pestato un ragazzino e sono stati denunciati dalla Polizia; a Cagliari, tre ragazzi hanno aggredito e malmenato un ventisettenne; a Benevento una rissa con tirapugni e bastoni è finita con sette minorenni fermati dai poliziotti.

Ed ancora, a Fontivegge (Perugia), due risse sempre tra giovani nei pressi della stazione ferroviaria; a Parma, scazzottate tra ragazzi italiani e stranieri finite con la denuncia di quattro minori; a Rovigo, una violenta rissa con calci e pugni tra un gruppo di stranieri e padovani. E poi a Lecco, due risse nei pressi di una parrocchia; a Pesaro Urbino, una banda di giovanissimi rapinatori, nordafricani; ad Ardea, ragazzini picchiati e bullizzati da altri giovani che incitano alla violenza.

Un fenomeno criminale che ha assunto la dimensione nazionale creando non pochi problemi di sicurezza pubblica.

In particolare, le regioni in cui si registra il maggior numero di segnalazioni per minori denunciati/arrestati sono la Lombardia, l’Emilia Romagna, la Sicilia, il Piemonte, il Veneto, il Lazio e la Toscana. Le aree geografiche con la maggiore incidenza percentuale degli autori minori di nazionalità straniera sono quelle del nord Italia e, in particolare, il Piemonte, l’Emilia Romagna e la Lombardia.

La recrudescenza di tali forme di violenza giovanile ha portato all’introduzione del c.d. “daspo Willy” (dal nome del giovane di Colleferro (FR) ucciso nel febbraio 2020) che innova in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici o ai locali di pubblico intrattenimento anche nei confronti di persone denunciate o condannate, anche con sentenza non definitiva, per determinate categorie di reato. E in diversi casi i Questori hanno adottato tale provvedimento oltre a quello dei “fogli di via” nei confronti di soggetti ritenuti  pericolosi.

Il problema, tuttavia, come accennato, permane e, anzi, si è aggravato con i minorenni sempre più coinvolti come viene evidenziato dai dati statistici elaborati dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza: 19.239 quelli denunciati/arrestati nei primi otto mesi del 2021 (ultimi dati disponibili) di cui 8.872 minori a fronte dei 17.459 dello stesso periodo del 2020 (di cui 7.712 minori).

Molti dei gravi fatti di violenza gratuita si sono verificati, nel 2021, nelle città metropolitane: in particolare, a Milano sono stati 1.442 i minori denunciati/arrestati, a Roma 1.214, a Torino 948, a Genova 510 e a Napoli 487.

Aumentate anche le fattispecie di reato in cui sono sussumibili le condotte tipiche dei fenomeni di bullismo, delle “baby gang” e della criminalità minorile: 1.665 i danneggiamenti nel periodo in esame del 2021 a fronte dei 1.331 del 2020, 2072 le lesioni personali dolose contro le 1.719 dello stesso periodo del 2020, 358 le percosse contro le 240 dell’anno prima, 1.459 le rapine a fronte delle 1.240 del 2020, 853 i denunciati per resistenza a pubblico ufficiale contro i 707 del 2020 e 248 per violenza a pubblico ufficiale contro i 192 dell’anno prima.

L’aumento di questi ultimi due delitti è compatibile con la maggiore frequenza dei contatti dei giovani e giovanissimi con le forze di polizia impegnate nel controllo delle piazze.

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