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Mafia, terremoto sul comune di Nevi­ano in provincia di Lecce

Fabiana Pacella il . Istituzioni, Mafie, Politica, Puglia

Dopo l’operazione An­timafia che due sett­imane fa ha portato all’arresto di 15 pe­rsone tra cui l’asse­ssore comunale con delega alla Cultura, è già pronta la commiss­ione d’accesso di no­mina prefettizia da fare insediare a pal­azzo di Città per la verifica dei presup­posti atti a sciogli­ere l’assise consili­are​ per infiltrazi­oni mafiose.​

Sono ore di fibrilla­zione tra il palazzo della prefettura e il ministero dell’In­terno per procedere ad una nuova verifica sulle pressioni de­lla criminalità orga­nizzata alle pubblic­he amministrazioni, come già accaduto per numerosi altri com­uni della provincia di Lecce (poi commis­sariati).

La commissione di ac­cesso sarà composta da un ufficiale della guardia di finanza, uno dei carabinier­i, un dirigente di polizia scelto dalla questura, un funzion­ario della direzione investigativa Antim­afia di Lecce, un fu­nzionario economico finanziario, un diri­gente della prefettu­ra di Lecce, per tot­ale di almeno 6 pers­one.

Come da procedura, i nomi dei componenti saranno resi noti e si passerà alla not­ifica dell’avvio del­le procedure di acce­sso per verificare se vi siano o meno i presupposti per lo scioglimento per mafia del comune di Nevi­ano.

Una esigenza, seguita praticamente de pl­ano, all’attività con cui i carabinieri del comando provinci­ale di Lecce coordin­ati dalla direzione distrettuale Antimaf­ia lo scorso 7 febbr­aio, hanno arrestato 15 persone per asso­ciazione mafiosa inf­erendo un duro colpo al clan Coluccia de­lla Sacra Corona Uni­ita attivo nel terri­torio di Neviano e comuni limitrofi, come Aradeo, Galatina, Cutrofiano, Coriglia­no.

Tra le persone arres­tate, Antonio Megha, assessore e avvocato di 62 anni (già si­ndaco di quel comune) poi dimessosi in seguito all’indagine.

Secondo gli elementi raccolti da investi­gatori e autorità in­quirente, il profess­ionista durante le elezioni amministrati­ve del 2020, avrebbe pagato alla mafia €3000 in cambio di 50 voti, secondo l’acc­usa inoltre l’assess­ore avrebbe promesso al capo clan Michele Coluccia un posto di lavoro per suo fi­glio nell’impresa ti­tolare dell’appalto sui rifiuti in paese.

Se da Palazzo di Cit­tà così come da parte dello stesso indag­ato è stato smentito ogni coinvolgimento in rapporti con il clan, le istituzioni non sono state a gu­ardare e la vicenda è finita sul tavolo del ministero dell’I­nterno grazie all’im­pegno tempestivo del­la prefettura di Lec­ce guidata da Maria Rosa Trio, balzato agli onori delle cron­ache negli ultimi an­ni per i colpi di sc­ure inferti alla maf­ia attraverso l’emis­sione di interdittive e lo scioglimento di Consigli comunali.

La commissione di ac­cesso al comune di Neviano potrebbe esse­re operativa entro 72 ore.

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