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Natale della Croce in Puglia. Due bimbi morti bruciati, dodici sbarcati al gelo

Fabiana Pacella * il . Diritti, Migranti, Politica, Puglia, Società

È il Natale della croce, in Puglia.

Qui i sorrisi di alcuni bambini sono stati spenti dalle fiamme dell’indifferenza, altri cullati dal mare in tempesta verso un approdo.

Gesù Bambino ha il loro volto, quest’anno, a sud.

Lo sfavillio delle luci è stato vinto dal fuoco di un incendio in cui due fratellini di 2 e 4 anni hanno perso la vita, oggi, a Stornara nel foggiano.

La speranza della vita nuova invece è nei vagiti di un neonato e nelle grida di altri 12 bimbi sbarcati sulle coste del Salento nelle ultime 24 ore, esposti al rigore di un inverno troppo inverno, e alle incognite di lunghi viaggi per mari flagellati dai marosi.

C’è dolore, in questo Natale del sud. C’è assuefazione alla cronaca che taglia secante le vite di chi non dovrebbe conoscere sofferenza, i bambini. Che sono tutti uguali, che sono tutti futuro, che sono tutti bimbi.

E invece un mucchio di colonne in cronaca in un arco temporale risicato, ci catapulta in una oscurità delle coscienze verso cui nulla possono le lucine di vie ed abeti dei di’ di festa.

Stamattina nel campo nomadi del foggiano, gli adulti con le divise dei vigili del fuoco, hanno ritrovato i corpi senza vita dei due piccoli all’interno di una delle baracche devastate dalle fiamme, un bambino di 4 anni e una bambina di due, fratelli. Stavano dormendo quando è scoppiato l’incendio, partito da una stufa artigianale utilizzata per scaldare la baracca dove vivevano. Erano soli. Non c’erano i “grandi” di cui si fidavano. Alla mercé della casualità e della solitudine, sono morti. Soli.

“In passato – dice Rocco Calamita sindaco di Stornara – avevamo fatto alcuni interventi anche con la Protezione civile, sia dal punto di vista della sicurezza, che da quello dell’igiene. Avevano segnalato più volte la criticità di quell’insediamento. Nel 2018, dopo un altro incendio, che fortunatamente non aveva causato morti, avevamo – con le forze dell’ordine – provveduto allo sgombero di quel campo. Ma dopo qualche settimana le baracche sono state nuovamente realizzate e sono arrivate anche altre famiglie. E’ una tragedia immane che ha visto la morte di due piccoli innocenti. Ora è necessario che, a livello nazionale, si trovi una soluzione a questi ghetti. Non vogliamo più contare i morti di questa situazione”.

Ma domani, domani…cosa sarà domani di quel ghetto in cui tirano a campare nel sozzume e nell’indifferenza un migliaio di bulgari? Che ne sarà della letterina di Natale dei due fratellini?

E che ne sarà dei bambini approdati tra Santa aria di Leuca e Santa Maria al Bagno, nel leccese, in uno delle decine di viaggi della speranza che manco fanno rumore, perché del dramma immigrazione sulle coste del Salento non parla mai nessuno superati i confini di Puglia, quasi come ci fossero immigrazioni di serie A e serie B?

Questo non è Natale. Non così.

* Presidio Articolo21 Puglia

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