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Assalto alla Cgil, Fnsi: «Nessuna tolleranza per chi attenta al lavoro e alla Costituzione»

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«L’attacco alla sede nazionale del più grande sindacato italiano rappresenta un atto vile e infame che va respinto con forza», ha spiegato il segretario generale Raffaele Lorusso da Bari, dove ha partecipato domenica a uno presidi convocati dopo l’aggressione. Da Roma a Venezia, da Cagliari a Firenze, Pescara, Trento, Alessandria, Aosta giornalisti in piazza al fianco di dirigenti e iscritti alla Confederazione.

Federazione nazionale della Stampa italiana e Associazioni regionali di Stampa al fianco della Cgil ai presidi convocati in tutta Italia, domenica 10 ottobre, all’indomani dell’assalto alla sede in corso d’Italia, e alla manifestazione antifascista per il lavoro e la democrazia convocata da Cgil, Cisl e Uil per il 16 ottobre nella Capitale.

Dal presidio di Bari, dove era presente anche l’Associazione della Stampa di Puglia, il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, ha annunciato la partecipazione alla mobilitazione spiegando che «l’assalto alla sede nazionale del più grande sindacato italiano rappresenta un atto vile e infame che va respinto con forza. Saremo in piazza con i sindacati confederali, ai quali storicamente ci lega un patto di alleanza, perché occorre fare fronte comune per respingere un inaccettabile squadrismo fascista.

Ad assaltare la Cgil, ha aggiunto Lorusso, «sono stati gli stessi che, in precedenti occasioni, hanno aggredito i giornalisti che stavano facendo il loro lavoro. L’auspicio è che siano finalmente individuati, insieme con i loro mandanti, e messi nelle condizioni di non nuocere più. Nessuna tolleranza può essere ammessa nei confronti di chi attenta ai valori del lavoro, della convivenza civile e della Costituzione».

Da Roma a Venezia, da Firenze a Pescara, ad Aosta, Milano, Trento, Bolzano, Cagliari, Alessandria rappresentanti nazionali e regionali del sindacato dei giornalisti si sono schierati al fianco dei dirigenti e degli iscritti alla Confederazione.

Per il presidente dell’Assostampa Puglia, Bepi Martellotta, quanto accaduto è stato «un vile attacco alla democrazia e alla sua massima espressione, gli organismi sindacali che, a Roma come a Bari tutelano il diritto al lavoro della comunità nel nome della Costituzione».

In Veneto, rappresentanti del sindacato regionale e dell’Usigrai hanno partecipato ai presidi organizzati a Mestre, Verona e Belluno.

Ad Aosta davanti alla sede della Cgil regionale presenti anche rappresentanti del Cdr della Tgr Rai e dell’Usigrai, oltre che dell’Assostampa e della Fnsi.

A Firenze è scesa in piazza l’Associazione Stampa Toscana. «Quando si attaccano le sedi sindacali non ci possono essere “se” o “ma”, ma solo la condanna più netta ed il grido di allarme per una situazione che sta raggiungendo i terribili livelli di cento anni fa, quando le devastazioni delle Camere del lavoro e delle organizzazioni dei lavoratori furono l’ultimo atto prima della dittatura fascista», ha osservato il presidente Sandro Bennucci.

Il Sindacato Giornalisti Abruzzesi ha partecipato con una delegazione guidata dal segretario regionele Ezio Cerasi al presidio davanti alla Cgil di Pescara.

A Roma, sotto la sede assaltata, si sono ritrovati i rappresentanti dell’Usigrai e dell’Ordine dei giornalisti del Lazio. «Siamo vicini a tutti i cronisti aggrediti nel corso della manifestazione mentre svolgevano il loro lavoro che consiste nel raccontare e testimoniare i fatti», ha evidenziato la presidente dell’Ordine regionale, Paola Spadari.

Da Milano il presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti, Paolo Perucchini, condanna quanto accaduto definendo «inaccettabile» il fatto che il diritto di manifestare «venga inquinato da chi, strumentalmente e con scopi di destabilizzazione sociale, vuole portare il Paese in un clima di tensione ingiustificata. Assaltare la sede di un sindacato – ammonisce – non è un atto di protesta, ma un reato che, come tale, va perseguito».

Da Genova è Fabio Azzolini, segretario dell’Associazione giornalisti liguri, ad inviare «la solidarietà e la vicinanza» del sindacato dei giornalisti della Liguria alla Cgil.

In Piemonte manifestazione anche ad Alessandria, dove sotto la Camera del lavoro era presente, fra gli altri, la presidente della Commissione Pari Opportunità della Fnsi, Mimma Caligaris.

«Profonda vicinanza alla Cgil» viene espressa dall’Assostampa del Molise, che bolla quanto accaduto come «atti di uno squadrismo inquietante che il Paese deve condannare fermamente».

Solidarietà alla Cgil anche da Trento e Bolzano. Per i segretari provinciali Patrizia Belli e Diana Benedetti e per il segretario del Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige, Rocco Cerone, «la libera manifestazione del pensiero su vaccinazioni e green pass nulla ha a che vedere con il caos che è stato inscenato da gruppi neofascisti».

Il presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti della Basilicata, Mimmo Sammartino, e il presidente dell’Associazione della Stampa di Basilicata, Angelo Oliveto, esprimono «netta condanna dei rigurgiti fascisti che tentano, con l’agire concreto ma anche con una profonda corruzione del discorso pubblico e con lo svilimento dei valori solidaristici, di riportare indietro il Paese a una stagione nella quale ogni libertà, ragione e umanesimo sono stati negati».

Anche da Sindacato Giornalisti Marchigiani e Odg Marche «solidarietà alla Cgil, nazionale e della nostra regione, colpita da un attacco che non ha precedenti. Quello che è successo a Roma – scrivono in una nota congiunta il segretario regionale Pier Giorgio Severini e il presidente Franco Elisei – è motivo di grande preoccupazione per la tenuta democratica nel nostro Paese».

Per la segreteria regionale di Assostampa Sicilia, quanto accaduto a Roma «è da considerare un attacco grave e pericoloso al sindacato tutto come istituzione».

A Trieste, dopo il presidio davanti alla sede della Cgil, una delegazione di manifestanti si è spostata davanti alla sede regionale della Rai, già più volte finita nel mirino dei facinorosi no vax e no pass.

In Sardegna il presidente dell’Assostampa Sarda, Celestino Tabasso, ha incontrato la segretaria della Camera del lavoro di Sassari Francesca Nutra e il consigliere Alessandro Zorco ha partecipato al presidio davanti alla sede della Cgil regionale.

In Emilia Romagna gli iscritti Aser hanno portato la solidarietà del sindacato nelle sedi Cgil, con il segretario generale aggiunto della Fnsi, Mattia Motta, presente al presidio alla Camera del lavoro di Piacenza.

A Napoli il segretario del Sugc, Claudio Silvestri, ha fatto visita ai dirigenti della Cgil Campania portando la solidarietà del mondo dell’informazione.


Assalto alla sede della Cgil, la solidarietà della Fnsi. Lorusso: «Attacchi vili e infami di squadristi e negazionisti»

Per il segretario generale del sindacato dei giornalisti «è necessario fare fronte comune contro chi attenta ai valori della convivenza civile e della Costituzione. Nessuna tolleranza è possibile – rileva – di fronte ad azioni di chiaro stampo fascista».

«La Federazione nazionale della Stampa italiana è vicina alla Cgil, vittima di attacchi vili e infami di squadristi e negazionisti. È necessario fare fronte comune contro chi attenta ai valori della convivenza civile e della Costituzione». Questa la reazione del segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso, all’assalto alla sede della Cgil durante la manifestazione dei no green pass a Roma.

«L’auspicio – rileva Lorusso – è che le autorità preposte possano identificare al più presto esecutori e mandanti e procedere secondo quanto previsto dalle leggi. Nessuna tolleranza è possibile di fronte ad azioni di chiaro stampo fascista».

Alla Cgil anche la solidarietà dell’esecutivo dell’Usigrai e del coordinamento dei Comitati di redazione delle Tgr Rai. «Le immagini dell’assalto alla sede della Cgil – si legge in un comunicato – mettono i brividi. Sono scene che portano alla memoria gli anni terribili del fascismo e le devastazioni delle Camere del lavoro avvenute esattamente 100 anni fa, nella primavera del 1921. Non è accettabile che in un Paese democratico possano avvenire fatti del genere, tutto questo non ha nulla a che vedere con il diritto a manifestare».

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