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La Ue in difesa dei giornalisti: «Gli Stati membri garantiscano la loro incolumità»

Redazione il . Brevi, Informazione, Istituzioni, Politica, Società

Nel 2020 oltre 900 attacchi a reporter, tutelarli anche online

La Commissione Ue chiede agli Stati membri «un’azione decisa» contro gli attacchi sempre più numerosi ai giornalisti, online e offline.

In una raccomandazione presentata alla stampa oggi, 16 settembre 2021, dalla vice presidente Ue, Vera Jourova, l’esecutivo comunitario prevede una serie di misure per la sicurezza dei reporter, tra cui la creazione di servizi nazionali di supporto indipendenti come linee di assistenza, consulenza legale, supporto psicologico e rifugi per chi riceve minacce. Bruxelles chiede anche alle forze dell’ordine di garantire più protezione ai giornalisti durante le manifestazioni e online, e raccomanda un sostegno particolare alle giornaliste.

Nel 2020 gli attacchi ai giornalisti in Ue sono stati più di 900 e vanno dalle lesioni alle molestie online e offline, passando per gli insulti e la distruzione della strumentazione, ha ammonito Jourova, ricordando anche che dal 1992 a oggi, 23 giornalisti sono stati uccisi nell’Ue, la maggior parte dei quali negli ultimi sei anni.

Bruxelles invita gli Stati membri a perseguire «con determinazione» tutti i crimini e le minacce rivolte ai giornalisti facendo pieno uso della legislazione nazionale ed europea e coinvolgendo anche Europol ed Eurojust. Gli Stati membri dovrebbero poi assicurare «protezione personale ai giornalisti la cui sicurezza è a rischio» e prestare attenzione «alle proteste e le manifestazioni di piazza», teatro di quasi un incidente su tre per i reporter.

Centrale è anche la sicurezza online, dove si rende necessaria la cooperazione tra autorità, organizzazioni e piattaforme e l’assistenza ai giornalisti quando ci si trova davanti a casi di account compromessi.

Particolare sostegno deve poi essere fornito alle «giornaliste donne» e agli appartenenti «a gruppi minoritari», così come «ai giornalisti che si occupano di questioni di uguaglianza, particolarmente vulnerabili alle minacce e agli attacchi».

Fonte: Ansa/Europa

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