NEWS

L’altra estate. Vegetariani e artisti di strada: un camping che prova a fare la differenza

Nando dalla Chiesa il . Calabria, Cultura, Giovani, Politica, Società

“Sia chiaro, qui amaro del capo non ne vendiamo”. Guardo estasiato dal sotto in su il mio interlocutore. Pensa forse di choccarmi e non sa che da anni non aspetto altro, queste mode eccessive mi creano il rigetto.

Ecco dunque un’offerta di amari minori, locali e buonissimi. Tutto qui è locale, minore e buonissimo. In questo spazio in pietra che sorge in una radura verdeggiante vicino a Isola di Capo Rizzuto, località Sovereto, mi imbatto in tipi umani che fanno la differenza.

Davanti a me sta Pino, uno dei cuochi più bizzarri e affascinanti che abbia mai conosciuto. Ma dirlo cuoco o oste è poco. La barba rada e scura, un orecchino sul lato sinistro, Pino (generalità: Giuseppe Caiazzo) appartiene alla specie dei filosofi naturali, e fa da amabile e ospitalissimo commentatore del mondo. Ha riaperto nel 2011 questo spazio cucina-ristorante con parcheggio. Glielo aveva offerto il suocero senza chiedergli affitti e lui è partito con in suoi principi, rinsaldati l’anno precedente in quel congresso naturista del 2010 di cui io nulla so ma che per lui deve essere stato una pietra miliare dell’esistenza.

Ha speso quanto aveva per mettere a posto le strutture e adeguarle alle norme di legge, piastrelle, forno e il resto. Il padre che ha un orto gli ha dato zucchine, pomodori, bieta, fagiolini e insomma tutto ciò che serviva a mettere in tavola piatti vegetariani. Il primo impatto con la clientela fu ottimo. Così, quando ebbe risparmiato 500 euro, comprò la prima carne, ma i clienti la rifiutarono. Quali salsicce, gli dissero, noi veniamo qui per i piatti vegetariani. E così fu chiara l’identità del posto. A quel punto chiese al padre di dare fondo alle risorse della terra, ché quelle e non altro avrebbe cucinato, a partire dalle buonissime lasagne vegetariane.

Finché nella radura si aprì il campeggio. L’idea nacque quando due ragazzi, risalendo dalla spiaggia di sotto, gli chiesero se potevano mettere lì una tenda. Ma di nuovo “sia chiaro” che questo è un campeggio speciale, non di quelli alla moda.

L’avventura ha fatto il salto nel 2016 grazie all’incontro con un circolo Arci di Crotone che ha il volto giovane di Alessandra Basso, la presidente, una ragazza bruna che ha condiviso e rilanciato il verbo di Pino. Chi viene qui dimentichi le chiavi della macchina perché è campeggio e non parcheggio. E per quanto possibile dimentichi anche il telefonino.

Solo il piacere del silenzio e dei rumori incantevoli della natura. E della lentezza. Certo che ci sono le attività sociali; anche la musica, ma a mezzanotte si chiude. E sempre a volumi contenuti. E per favore niente schiamazzi, niente ubriachi che lasciano in giro le tracce dei loro eccessi. Anche se spendono tanto.

Piuttosto teatro, fumetti, laboratori yoga, il corso “voce creativa e corpo sensibile”. Tutto all’insegna del “baratto culturale”, che vuol dire che qui si ospitano gratis i giocolieri e gli artisti di strada e i narratori di fiabe che in cambio danno alle comunità cangianti dell’estate i loro talenti e saperi.

Qui si incontrano le comunità, da Libera agli ecologisti all’Associazione delle persone down. “Vogliamo dare ospitalità tutto l’anno. Se ci sono infrazioni alle regole? Sarebbe assurdo”, risponde Alessandra con il sorriso accattivante sotto gli occhiali. “Noi siamo l’Arci, se fai la nostra tessera sai dove sei”. Pino però incalza con la sua ironia. Il discorso sta prendendo una piega troppo ragionevole. Siamo diversi, rivendica. E la nostra mail non è “punto com”, ma “punto it” come Italia, anche questo “sia chiaro”.

Poi mi guarda in tralice. Non devono essere un po’ strani quelli che, lavorando grazie alle vacanze altrui, sono costretti a dichiararsi “aperti per ferie”? Lo scruto, lo ascolto nella sua inesauribile favella, con quel congresso naturista che riaffiora ogni mezz’ora, e starei a sentirlo tutta notte.

Fonte: Il Fatto Quotidiano, 13/09/2021

*****

Genova multietnica. La città più meticcia del nord ha il suo festival di cultura africana

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link