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In 20 anni Michele ci hai insegnato soprattutto a riprenderci le strade

Alessandra Ricupero il . Cultura, Mafie, Memoria, Puglia

Ne “Le città invisibili” Italo Calvino scriveva: “Ogni città prende forma dal deserto a cui si oppone”.

Questo è successo alla parte più vecchia della città, alla famiglia di Michele.

E potremmo immaginare che Calvino possa aver scritto questa frase proprio per la storia di Michele Fazio, ucciso 20 anni fa, durante un conflitto a fuoco per una guerra di mafia.

La morte, ma soprattutto la vita di Michele ha scatenato una reazione civica a una città malata di presenze e infiltrazioni mafiose , di normalizzazione dei fenomeni criminali.

Ha squarciato il velo di Maya di una città omertosa, una città che già aveva pagato in termini di vittime innocenti negli anni precedenti, con la perdita di Nicola Ruffo e Annamaria Colangiuli.

In 20 anni Michele ci ha insegnato tutto:

Ad avere rispetto per le istituzioni, come quando, con timidezza e riservatezza, serviva il caffè a Prefetto e consiglieri comunali.

All’amore della famiglia, nei racconti familiari troviamo Michele che si dimostra sereno e affettuoso con la mamma, collaborativo con il padre e giocherellone con i fratelli. Sempre pronto a risolvere conflitti.

Il valore del lavoro e dell’istruzione, Michele lavorava in un bar per contribuire alle spese familiari, ma comprendeva molto bene anche quanto fosse importante avere una conoscenza di saperi più ampia. Quel diploma era assai desiderato.

L’Amicizia, a Michele piaceva tantissimo giocare a calcio con gli amici, ascoltare musica con loro. Sempre pronto ad aiutare, anche economicamente, nel limite delle proprie possibilità, gli amici in difficoltà.

In 20 anni Michele ci hai insegnato soprattutto a riprenderci le strade. Perché sai Michè, da quando te ne sei andato dentro Bari vecchia, non solo possiamo entrare noi della Bari Nuova, ma possiamo venirci quando vogliamo e portarci chi vogliamo. Anche di notte, anche quando tutto è silenzioso e la pietra bianca splende con il chiarore di luna e il luccichio delle stelle.

Sì, perché è innegabile che questa storia abbia cambiato Bari, ci abbia cambiati.

Grazie a te Michele, abbiamo riempito il deserto di speranza e cambiamento, ridato bellezza laddove c’è stata morte.

In 20 anni la tua famiglia ci ha accolti a casa ed è diventata casa, le istituzioni e le associazioni si sono strette attorno a te, ma molto c’è da fare, ancora.

O ovunque tutti insieme o nessuno da nessuna parte. E’ una promessa.

Fonte: Vivi – Libera

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