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Assemblea nazionale di Libera: “La speranza non sia attesa passiva”

Rino Giacalone il . Associazioni, Cultura, Giustizia, Memoria, Politica, Società

Don Ciotti traccia la nuova linea di impegno contro le mafie

“La speranza non è attesa passiva di un futuro migliore ma un impegno ben presente accompagnato da parole credibili e gesti concreti”.

Riparte da qui l’impegno dell’associazione Libera, nomi e numeri contro le mafie. La sollecitazione è arrivata da don Luigi Ciotti, presidente dell’associazione, ed è stata rivolta ai referenti dei presidi di tutta Italia riunitisi nello scorso fine settimana a Ciampino, per la prima assemblea nazionale dopo il lockdown della pandemia che aveva imposto lo stop agli incontri di presenza. Per la provincia di Trapani c’erano Salvatore Inguì, referente provinciale, e Margherita Asta che sebbene non sia più residente a Trapani, resta uno dei punti di riferimento dell’associazione, adesso si occupa del coordinamento dei familiari delle vittime innocenti delle mafie.

L’assemblea è stata segnata da tre giorni di incontri e formazione, è stata l’occasione per approvare il bilancio finanziario ed il bilancio sociale, in autunno si terrà invece l’assemblea per rinnovare la segreteria nazionale.

Nonostante la pandemia in realtà su tutto il territorio nazionale Libera con i suoi presidi e con i suoi coordinamenti ha continuato incessantemente a lavorare come meglio ha potuto con gli strumenti della tecnica moderna ma sempre mirando a mantenere vivo il legame e desta l’attenzione sui temi proprio cari a Libera.

In particolar modo è stato interessante poter rilevare le attività di indagine di inchiesta e di denuncia che sono state poste in essere dalla Associazione con particolare riferimento ai temi dei beni confiscati e mai opportunamente ed adeguatamente assegnati. Tutto ciò è contenuto nel primo report nazionale chiamato “rimandati” che ha visto impegnati i presidi di tutti i territori nazionali.

Ancora Libera ha lavorato nella denuncia dei rischi di approfittamento la parte delle mafie della situazione diffusione di disagio economico e sociale di tante famiglie in stato di povertà e ha tentato dove e come ha potuto anche a sostituirsi allo Stato nel tentativo di portare alimenti e beni di prima necessità alle famiglie bisognose per evitare che queste ricevessero invece d’aiuto mai disinteressato delle famiglie mafiose.

Durante l’analisi dell’anno 2020 quindi Libera ha continuato a mantenere viva e vegeta la sua capacità di mantenere sui territori la sua presenza di far sentire il suo impegno e di continuare a nutrire la speranza in un mondo migliore.

Oggi vibra ed è chiamata con sempre maggiore rigore a vigilare soprattutto sui 221 miliardi che dall’Europa arriveranno in aiuto all’Italia e a denunciare con forza la necessità che la lotta contro le mafie passi attraverso la lotta contro le ingiustizie e le disuguaglianze. Uno spazio importante è stato dedicato alla denuncia contro l’industria del farmaco e le multinazionali che intendono mantenere non gratuito e non per tutti l’accesso ai vaccini anti covid.

Con forza il presidente di Libera don Ciotti e la sua squadra di coordinatori hanno mirato e hanno fatto sentire la propria voce, contro l’ingiustizia che si esprime attraverso la constatazione che solo l’uno per cento della popolazione africana è stata raggiunta dal vaccino. Ciò in quanto i costi del vaccino per il Continente africano risultano a tutt’oggi proibitivi dato che si continua a mantenere il monopolio delle industrie farmaceutiche e delle multinazionali. Oggi Libera aderisce alla campagna Per chiedere che il vaccino sia libero e distribuito gratuitamente a tutte le popolazioni con maggiore riguardo a quelle che versano in stato di maggiore povertà e fragilità.

Dalle denunce di oggi non sono mancate quelle contro il governo turco e continua ad essere alimentato finanziariamente dal governo italiano affinché mantenga vivi i lager dentro cui ospitare i profughi così come nelle carceri libiche nel tentativo insulso di frenare le partenze dei migranti. È ancora verità per Giulio Regeni e Liberazione di Patrick Zaki dalle carceri egiziane.

Don Luigi Ciotti che ha incentrato il suo intervento su alcune parole che sono anche le direttive e le direzioni su cui ispirare il prossimo agire dell’associazione. Le parole sono rigenerazione, nuovo, ingiustizie, diritti. La parola rigenerazione affinché si senta l’esigenza quotidianamente di una trasformazione senza mai pensare di essere arrivati e di aver capito tutto o di aver agito al meglio. Ciò che non si rigenera degenera. La parola nuovo perché si abbia il coraggio e la forza e il desiderio di esplorare nuove strade il che significa studiare, conoscere, approfondire, mettersi in discussione, confrontarsi. In altre parole evitare la autoreferenzialità. Ingiustizia perché in questo momento molto di ciò che ci circonda e plasmato sulle diseguaglianze e parliamo di olocausti, come l’olocausto dei migranti, l’olocausto dei morti per fame, l’olocausto degli oppressi, l’olocausto delle morti sul lavoro, l’olocausto della violenza mafiosa e non. Diritti perché in questo momento ciò che è messo in discussione è il diritto fondamentale dell’uomo che è la sua vita. Attenzione particolare è stata puntata sul diritto ad esempio del vaccino anti covid-19 libero è gratis per tutti mentre in questo momento le logiche di mercato e del capitalismo condannano a morte i paesi più poveri dando in maniera diseguale il diritto alla vita solo ai ricchi.

Verranno promosse iniziative e campagne per la liberalizzazione del vaccino, la liberazione di Zaki, la verità per Giulio Regeni, L’opposizione contro le commesse per armi ed armamenti e quindi chiedere di incrementare le spese sociali contro le spese militari.

“Per me è stato un momento di grande gioia e emozione rivedere i coordinatori di tutta Italia di Libera con i quali da tempo non ci si incontrava più di presenza ma soltanto nella forma on line – dice Salvatore Inguì – ma vedere come l’esigenza di rivedersi era anche l’esigenza di sostenere l’un l’altro le iniziative e l’impegno. Quindi potersi reincontare, sentire le parole vibranti di Luigi Ciotti che urlava dal palco e poterci confrontare tra di noi, potersi sentirsi dire che nessuno di noi è rimasto solo e ha continuato a lavorare e nel farlo nel suo territorio aveva il pensiero per il lavoro degli altri nei propri territori, è stato un grande banco di prova per tutti noi. Dal quale banco di prova mi viene da dire che l’associazione ne esce rafforzata con un ulteriore desiderio di impegno e la consapevolezza che non si è mai arrivati a nulla di definitivo e che ogni giorno è un giorno in cui bisogna rigenerarsi, reinventare nuove modalità di lotta e impegno e rinnovare il proprio desiderio di cambiare se stessi e il mondo”.

“Bisogna impegnarci tutti… – dice Margherita Asta, familiare delle vittime della strage mafiosa di Pizzolungo del 2 aprile 1985 – Responsabilità dell’Esserci, del fare la propria parte. Vivere il nostro tempo da protagonisti, batterci per i diritti degli ultimi, dei più deboli per affermare la tanto agognata Giustizia Sociale. È anche questa lotta alle mafie, al malaffare in tutte le sue forme”.

Luigi Ciotti alla fine ha lanciato l’appello per una conversione ecologica quotidiana di tutti, ricordandoci che è sempre troppo poco quello che stiamo facendo. Senza quindi mai crogiolarsi e vantarci di ciò che facciamo, ma raccontarlo per il coraggio di metterci la faccia e con l’umiltà di dire che si può e si deve fare meglio. Libera è pronta a ritornare nelle scuole per ritornare a parlare con i più giovani, ritornare a fare progetti con gli studenti.

All’assemblea di Libera hanno partecipato il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, che ha coordinato le indagini sulle connessioni stragiste tra le mafie del meridione, il professore di Scienze Politiche a Pisa Alberto Vannucci, che ha studiato i fenomeni legati a massoneria e corruzione e l’ex presidente della commissione nazionale antimafia Rosi Bindi.

I tavoli tematici svolti durante la tre giorni di Ciampino hanno riguardato:

Fattiperbene. La fotografia del riutilizzo sociale dei beni confiscati in Italia in occasione dei 25 anni dall’approvazione della legge n.109 del 7 marzo 1996

RimanDATI. Primo Report nazionale sullo stato della trasparenza dei beni confiscati nelle amministrazioni locali

Il Triangolo pericoloso. Mafie, corruzione e pandemiaLa percezione e presenza delle mafie e della corruzione nell’anno del Covid

La Tempesta Perfetta. Le mani della criminalità organizzata sulla pandemia. 

InSanità. L’impatto della corruzione sulla nostra salute.

Fonte: Alqamah.it

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Le sei parole di Luigi Ciotti per la Libera del futuro

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