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Operazione “Molo 13”: venti arresti per traffico internazionale di droga

Redazione il . Calabria, Giustizia, Mafie

Operazione Guardia di finanza coordinata dalla Dda di Catanzaro

Oltre 150 finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro e del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata di Roma, coordinati dalla Dda di Catanzaro, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip nei confronti di esponenti di un’organizzazione transnazionale dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti riconducibile ad una storica famiglia della criminalità organizzata calabrese, radicata nel versante ionico catanzarese. Le misure sono state eseguite nei confronti di 20 soggetti, accusati, a vario titolo, di associazione dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, commercio di sostanze stupefacenti e detenzione abusiva di arma da fuoco.Eseguiti anche sequestri di beni per 4 milioni di euro.

Esponenti di spicco della cosca di ‘ndrangheta di Guardavalle riconducibile alla famiglia Gallace avevano realizzato una organizzazione transazionale capace di importare cocaina dal Sud America (Colombia, ma anche Brasile) e di ‘piazzarla’ in Europa (Spagna, Olanda, Inghilterra e Slovenia), Nuova Zelanda e Australia.

E’ il quadro delineato dall’operazione ‘Molo 13’ condotta dai finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro e dallo Scico di Roma, con il coordinamento della Dda di Catanzaro, che stamani ha portato all’arresto di 20 persone (uno ai domiciliari), L’attività è giunta in concomitanza con una analoga operazione coordinata dalla Dda di Firenze che ha interessato i referenti del sodalizio operanti in Toscana.

Dalle indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria-Gico della Finanza di Catanzaro e dallo Scico di Roma è emerso il ruolo verticistico assunto da uno degli esponenti di spicco della cosca Gallace che, a detta degli investigatori, ‘negli ultimi decenni, si è trasformata in una vera e propria impresa criminale attraverso numerose attività illecite che hanno consentito di accrescere la potenza militare ed economica e di acquisire un controllo sempre più penetrante del territorio della fascia ionica tra le province di Catanzaro e Reggio Calabria, con diramazioni nell’hinterland laziale, toscano e lombardo’.

Le indagini, che si sono avvalse anche di alcuni collaboratori di giustizia, hanno consentito di inquadrare la rilevanza del sodalizio nel traffico internazionale di stupefacenti, e la loro capacità di interfacciarsi direttamente con i fornitori sudamericani per l’acquisto di notevoli quantitativi di droga. Dalle indagini è emerso anche il sistematico utilizzo di comunicazioni con dispositivi elettronici, associati a sim straniere, che si avvalevano di una messaggistica criptata tra ‘account’ e ‘domini’ associati a un server sito in San Josè (Costarica).

Dopo il sequestro da parte delle Autorità olandesi di dati criptati con tecnologia PGP, estrapolati da tale server, con la collaborazione del rappresentante italiano a Eurojust, gli investigatori hanno potuto utilizzare un numero formidabile di messaggi, prevalentemente in lingua italiana, trasmessi da dispositivi BlackBerry, con la crittografia PGP.

Con la decriptazione, da parte dello Scico e del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Catanzaro, gli investigatori hanno ricavato indicazioni sul modus operandi, identificato i sodali e ricostruito numerosi episodi di commercio e importazione di droga, tra i quali quella di 150 chili di cocaina, sequestrata a maggio 2017 nel porto di Livorno, e per la quale, dalle chat scambiate tra gli indagati, è emerso che era stato commissionato l’acquisto di circa 200 kg di coca dalla Colombia, trasportata in un container a bordo di una motonave partita da Cartaghena, il cui recupero, programmato inizialmente a Barcellona (Spagna), era stato tentato, con esito negativo, a Livorno.

La droga, una volta lavorata ed immessa in commercio, avrebbe fruttato oltre 3,5 milioni di euro. Le indagini patrimoniali, hanno poi portato al sequestro di ville, fabbricati, società e relativi complessi aziendali, automezzi e numerosi rapporti bancari e finanziari per un valore di circa 4 milioni di euro.

Fonte: Ansa

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