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“Bene Restituito – per lo smantellamento patrimoniale della criminalità organizzata e il rafforzamento della società civile”

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Al via in Argentina il progetto promosso da Libera, Multipolar, ACIJ e Circolo Giuridico di Argentina con il sostegno dell’Unione Europea

Il 21 marzo scorso si è commemorata la “Giornata della memoria e dell’impegno”, un’opportunità per iniziare a discutere in Argentina sull’uso sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata e ai corrotti. Un’iniziativa che evidenza in modo visibile l’impatto che la criminalità organizzata (come il traffico di droga, il traffico di esseri umani o riciclaggio di denaro) e la corruzione hanno sulle persone, specialmente sui gruppi sociali più vulnerabili, così come l’impunità e la complicità di governi e gruppi economici, di cui godono le organizzazioni criminali nello svolgimento delle loro attività illecite.

A livello internazionale, negli ultimi anni è iniziata una discussione su come disarticolare queste organizzazioni criminali e le possibili misure di riparazione del danno che queste causano alla società. Grazie ad esempi di successo, come quelli in Italia, il dibattito sulla confisca dei beni di questi gruppi e la loro destinazione a fini sociali ha acquisito una crescente rilevanza, mostrando l’esistenza di un percorso che paesi come l’Argentina dovrebbero esplorare.

Per tale ragione, un gruppo di organizzazioni italiane e argentine, composto da Libera, Multipolar, ACIJ e Circolo Giuridico di Argentina, con il sostegno economico dell’Unione Europea, hanno dato inizio al progetto denominato “Bene Restituito – per lo smantellamento patrimoniale della criminalità organizzata e il rafforzamento della società civile”.

L’obiettivo del progetto è di promuovere l’approvazione di un nuovo quadro normativo che, oltre alla confisca dei beni derivanti da attività criminali complesse, preveda la loro destinazione a fini di utilità sociale, come strategia per favorire il rafforzamento delle organizzazioni civili e comunitarie che si dedicano ad accompagnare le fasce di popolazione più vulnerabili del nostro Paese.

Il progetto mira a promuovere un confronto partecipativo rivolto alle molteplici istituzioni pubbliche che entrano in gioco in questo progetto di riforma: il settore giudiziario, le procure, il potere esecutivo e il Congresso. Verranno inoltre condotte campagne di sensibilizzazione sull’opinione pubblica e i decisori pubblici, si formuleranno proposte di politiche pubbliche e riforme legislative, attraverso un’importante azione di networking con organizzazioni della società civile.

L’attuale contesto di crisi economica che sta attraversando l’Argentina, aggravato dalla contingenza del Covid19, ha un impatto maggiore sui gruppi sociali più vulnerabili, come i lavoratori informali, tra gli altri. In questo scenario, è necessario sviluppare strategie innovative per far fronte all’aumento della povertà e dei tassi di disoccupazione. Nel nostro paese già esistono esperienze di riutilizzazione sociale di beni confiscati, le quali dimostrano di poter rafforzare il lavoro delle cooperative e delle organizzazioni sociali dedite alla tutela dei diritti umani.

Siamo quindi di fronte all’opportunità di fare un passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione, adottando un nuovo modello che metta al centro le esigenze reali delle persone e offra possibilità concrete di riparazione del danno subito dalle vittime.

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