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Flash sull’antidroga in Emilia Romagna nel 2020

Piero Innocenti il . Criminalità, Droga, Emilia-Romagna, Mafie

spaccio-drogaIn Emilia Romagna, anche nell’anno che sta per finire, il narcotraffico è ancora la principale attività criminale, quella che rende di più.

L’azione di contrato, in generale, ha risentito, comunque, della situazione di grave emergenza sanitaria iniziata nei primi mesi del 2020 e che permane con le attuali restrizioni alla mobilità, in particolare nelle ore serali e notturne, mentre gli spacciatori si sono anche adattati alla contingente situazione e hanno fatto ricorso ad altre modalità di consegna delle droghe (spostandosi con taxi e monopattini anche per il servizio a domicilio).

In tutta la regione, nei primi undici mesi del 2020, sono state effettuate 1.299 operazioni antidroga ed è estremamente improbabile che si possano superare le 1.818 operazioni dell’intero 2019 che, peraltro, è stato il numero maggiore degli ultimi anni (il record decennale, 1.921 op, è del 2009). Difficile che si superino i 2.042 kg complessivi di stupefacenti sequestrati nella regione nel 2019 considerato che le droghe intercettate al primo dicembre scorso sono state di 987kg (i dati, non stabilizzati, sono estrapolati dai report mensili elaborati nei giorni scorsi dalla DCSA), di cui circa 51kg di cocaina, 10kg di eroina ed il restante quantitativo di hashish e marijuana.

Anche in tema di coltivazioni domestiche di piante di cannabis si rileva un calo con 2.680 piante individuate, contro le 4.960 in tutto il 2019, in particolare a Bologna (787), a Rimini (710), a Reggio Emilia (612). Sempre sopra la media nazionale (Il 39,69% nel 2019) l’incidenza percentuale degli stranieri denunciati all’a.g per traffico/spaccio con Modena che sfiora il 60% (181 stranieri su 296 denunciati), seguita da Reggio Emilia (58 str. su 121 denunciati), Piacenza (73 str. su 124 denunciati) e Parma (con 85 str. su 123 den.) con il  50%, Bologna con il 45% circa (202 str. su 437 den.).

Percentuali inferiori a Ferrara (40% circa), Ravenna (30% circa), Rimini (meno del 40%), Forlì (30%). Alla fine del 2020 saranno, comunque, di gran lunga inferiori gli stranieri denunciati nel 2020 (al primo dicembre erano 878) rispetto al 2019 (1.410), mentre è confermata la prevalenza di nigeriani, marocchini, albanesi, tunisini e gambiani, come negli ultimi anni. In genere si è trattato di stranieri in posizione irregolare sul territorio, in altre circostanze in possesso di permesso di soggiorno per protezione internazionale, altre volte richiedenti asilo in attesa della definizione della loro posizione.

Si è trattato, nella stragrande maggioranza dei casi, del cosiddetto “piccolo spaccio” che, comunque, rappresenta “la più evidente forma di manifestazione del fenomeno e che contribuisce ad alimentare la percezione di insicurezza dei cittadini con gravi conseguenze sulla sicurezza e sull’ordine pubblico” (relazione annuale DCSA,2017).

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