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19 anni fa Maria Grazia Cutuli uccisa in Afghanistan sulla strada per Kabul

Ossigeno per l'Informazione il . Informazione, Internazionale, Memoria

cutuliDiciannove anni fa, il 19 novembre 2001, fu uccisa in Afghanistan, a Sarobi, sulla strada per Kabul, la giornalista Maria Grazia Cutuli, inviata del Corriere della Sera. Maria Grazia aveva 39 anni, era nata a Catania.

Fu uccisa con raffiche di kalashnikov. Insieme a lei furono uccisi tre suoi colleghi giornalisti: Julio Fuentes, inviato del quotidiano spagnolo El Mundo e due corrispondenti  dell’agenzia Reuters, l’australiano Harry Burton e l’afghano Azizullah Haidari.

Proprio quel giorno in Italia il Corriere della Sera aveva pubblicato in prima pagina il suo ultimo scoop sul ritrovamento di un deposito di gas nervino in una base abbandonata dai talebani.

CHI ERA – Appassionata di politica estera, Maria Grazia Cutuli parlava così della sua professione: “A un certo punto mi è sembrato che il giornalismo non bastasse per capire lo strazio della guerra. Molto di quello che si registra su un taccuino, quasi sempre in fretta, finisce per toccare appena la superficie delle cose. Volevo andare più a fondo. Superare la schizofrenia del cronista che rimane spettatore di tragedie che non gli appartengono”.

I GIORNALISTI ITALIANI UCCISI – Il nome di Maria Grazia Cutuli è inserito nel Pannello in memoria dei giornalisti uccisi che Ossigeno per l’Informazione ha affisso presso la Casa del Jazz di Roma accanto alla lapide delle vittime innocenti delle mafie.

La storia di Maria Grazia, l’aggiornamento giudiziario del processo per punire i colpevoli della sua morte, e le iniziative intitolate alla sua memoria sono raccontate sul sito “Cercavano la verità” – www.giornalistiuccisi.it, il portale che Ossigeno ha dedicato ai trenta giornalisti italiani uccisi in Italia e all’estero mentre svolgevano il proprio lavoro.

COSA HA FATTO LA GIUSTIZIA – Dopo la morte di Maria Grazia Cutuli sono state aperte due inchieste giudiziarie: una in Afghanistan, l’altra in Italia.

Nel 2018, in Italia, la Corte D’Assise d’appello ha confermato la condanna a 24 anni di reclusione per due afgani, Mamur e Zar Jan. Il processo era cominciato nel 2015, mentre i due imputati scontavano già la loro pena in un carcere del loro paese d’origine. L’accusa era di concorso in rapina e concorso in omicidio.

In Afghanistan Mamur e Zan Jan erano stati condannati rispettivamente a 16 e 18 anni di reclusione. Le autorità afghane avevano individuato tre colpevoli.

In Afghanistan, nell’autunno 2004, il ventinovenne Reza Khan, accusato dell’omicidio, fu condannato alla pena capitale e fu fucilato tre anni dopo. La famiglia della giornalista si era dichiarata contro la sua esecuzione.

RDM

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