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Calo diffuso dei delitti denunciati

Piero Innocenti il . Criminalità, SIcurezza, Società

calo denunceIl Servizio Analisi Criminale (ufficio a composizione interforze nell’ambito del Dipartimento della Pubblica Sicurezza) ha elaborato in questi ultimi giorni i dati relativi all’andamento della delittuosità nel nostro Paese relativi al primo semestre del 2020 (851.856 delitti, ossia 4.680 denunce al giorno) raffrontandoli a quelli dello stesso periodo del 2019.

Il calo dei delitti (meno 26%) era pressoché scontato, come abbiamo avuto occasione di scrivere sul punto anche di recente, ed è ricollegabile alle forte restrizioni alla mobilità delle persone e delle attività commerciali disposte dal Governo nei mesi iniziali dell’anno per arginare il diffondersi dei contagi da coronavirus.

Un calo destinato probabilmente a registrarsi anche in questa fase finale dell’anno dopo le ulteriori recentissime limitazioni adottate dal Governo e da alcune Regioni.

È certo, comunque, che alla fine del 2020 i dati complessivi sulla delittuosità ufficiale saranno ben lontani da quelli degli ultimi anni che erano mediamente di 2,3 milioni di delitti denunciati.

Sono, in particolare, i delitti cosiddetti predatori a subire decrementi apprezzabili come rileva anche il Sole24Ore anticipando nella edizione di lunedì 26 ottobre i numeri del 2020.

Rimini si conferma una provincia particolarmente “esuberante” sul versante delle rapine (71,81 ogni 100mila abitanti), in quinta posizione a livello nazionale dopo le Città Metropolitane di Napoli e Bologna e la sorprendente Prato che non finisce di stupire anche relativamente alla voce “altri delitti” denunciati (1.129, 95), posizionandosi al secondo posto dopo Bologna (1.234,81) e seguita da Rimini (1.120,32) località, come ben noto, di soggiorno estivo di grande rilevanza con presenze turistiche di tutto riguardo.

Rimini sempre nell’alta classifica nazionale anche in tema di furti negli esercizi commerciali (227,78 ogni 100mila abitanti) preceduta da Firenze, Milano e Bologna, nei “furti con strappo” (35,32 ogni 100 mila abitanti) preceduta dalle “Metropolitane” Napoli, Torino, Milano, Roma e ancora da Prato,  e nei “furti con destrezza” (608,01) occupando la quinta posizione.

Nei “furti in abitazione” Modena occupa la non invidiabile seconda posizione nazionale con 526,66 denunce ogni 100mila abitanti (è in settima posizione relativamente ai furti in generale con 2.414,14) , unica provincia a registrare un incremento, sia pure lieve, dello 0,6%, in buona compagnia con Ravenna in terza posizione con 523,82.

Sono aumentati nel 2020 i cosiddetti reati digitali (quelli informatici), l’usura e il contrabbando.

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“Criminalità apparente” e “reale”: il dovere di informazioni corrette

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