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(In)sicurezza pubblica sempre più diffusa e l’assuefazione della gente alla violenza

Piero Innocenti il . Criminalità, SIcurezza

rapinaSono molti, troppi, gli episodi di criminalità, anche molto gravi, che si stanno verificando ogni giorno nel nostro paese e ai quali non viene dato spazio sui quotidiani nazionali ma restano “confinati” su quelli locali e per questo non si ha una conoscenza diffusa.

C’è, poi, una sorta di pericolosa “assuefazione” collettiva ai fatti criminali che si va rilevando in diverse zone e che si aggiunge a quella del “degrado” fisico, ambientale che caratterizza molti contesti cittadini, anche di alcune Città metropolitane. Questa (quasi) “indifferenza” a fatti di violenza che si verificano un po’ ovunque nel nostro paese, in un mondo criminale dove ormai c’è spazio per tutti, è, a mio parere, uno degli aspetti più preoccupanti oltre a quello, su cui più volte ho avuto occasione di scrivere, della assoluta esigenza di realizzare un più efficace controllo del territorio (in qualche caso militarizzandolo), con più poliziotti e carabinieri ben visibili sulle nostre strade (la prevenzione generale di polizia non si fa con le telecamere).

Così, mentre la politica è concentrata al massimo sulle imminenti elezioni regionali e referendarie e sui primi giorni di scuola con le relative non poche problematiche che ci saranno e che dovranno essere risolte rapidamente (per evitare problemi ben più seri di salute pubblica e sociali), nelle città si registrano delitti a ripetizione in un mese che definirei come “settembre nero”.

Proviamo a ricordare almeno alcuni di questi fatti.

Nelle ultime ore, a Canosa di Puglia, un quarantottenne con precedenti di droga, è stato assassinato a colpi di pistola nel centro cittadino mentre a Bari venivano arrestati nove affiliati al clan Strisciuglio accusati di aver pestato ferocemente un ragazzo per un debito di droga e violentata sua madre e a Olginate (Lecco), in una sparatoria forse per un regolamento di conti, un uomo viene ucciso a pistolettate ed il fratello ferito.

Sulle colline di Careggi, intorno a Firenze, bande di ladri continuano nelle loro scorribande nelle abitazioni incuranti della presenza dei proprietari. A Roma, nottetempo, un gruppo di giovani armati di mazze e con passamontagna rubano un bancomat e fuggono con un furgone; a San Martino Valle Cudina (Avellino), un boss del clan Pagnozzi viene ucciso in strada con cinque colpi di pistola mentre alle porte di Padova una donna viene rapinata in casa da due banditi incappucciati e a Modena due donne vengono scippate in pieno centro.

A Cerignola (Foggia), quattro banditi armati di fucili e pistole assaltano un furgone portavalori innanzi ad un ufficio postale sparando alcuni colpi a scopo intimidatorio e rapinando circa centomila euro (ad agosto, sempre nel territorio di Cerignola, vi erano stati altri tre assalti falliti sempre a porta valori). Con le stesse modalità, a Pescara, ancora davanti ad un ufficio postale, altro assalto armato al furgone delle pensioni ad opera di malviventi armati di mitraglietta e fucile (bottino di 120mila euro).

Non mancano quelle odiose e vili incursioni nelle case come è successo a Roma con una donna rapinata di otto mila euro in contanti, a Latina con un imprenditore agricolo sequestrato in casa e picchiato da tre banditi entrati in casa nella convinzione che tenesse una somma importante di denaro e a Fidene (Roma) con i ladri penetati in una villa che smurano la cassaforte e prendono a martellate il proprietario.

Scatenati anche i professionisti del furto di bancomat con diversi episodi tra i quali vanno segnalati quelli di Corcolle (Roma), il terzo assalto in quattro anni, di Sasso Marconi (Bologna), la cassaforte della Coop di Riotorto (Livorno) fatta saltare da tre banditi con il volto coperto (bottino diecimila euro).

E così con tanti altri fattacci che creano un clima di insicurezza pubblica particolarmente pericoloso perché contribuisce ad alimentare la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni.

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