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L’antidroga nelle 14 città metropolitane nell’analisi della DCSA

Piero Innocenti il . Droga

operazione antidrogaLa relazione annuale della DCSA 2020 (dati e analisi riferiti al 2019) presentata il 30 giugno scorso, per la prima volta riserva un’attenzione speciale alle attività di contrasto al narcotraffico svolte dalle forze di polizia nelle quattordici città metropolitane, dieci delle regioni a statuto ordinario (Roma Capitale, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria) e quattro di quelle a statuto speciale (Cagliari, Catania, Messina e Palermo).

In queste città nel 2019, sono stati sequestrati il 45,10% del totale degli stupefacenti intercettati in tutto il territorio nazionale (poco meno di 55 ton), effettuate il 50,72% delle operazioni antidroga complessive e il 48,37% delle persone complessivamente denunciate all’autorità giudiziaria (34.914) per spaccio e associazione finalizzata al traffico. Si tratta di ambiti territoriali sui quali è concentrato circa 1/3 della popolazione complessiva.

La quantità (e la qualità) di tali attività di repressione al narcotraffico – come rileva la DCSA – è condizionata “da diversi fattori quali, ad esempio, la consistenza della popolazione residente che garantisce ai narcotrafficanti una maggiore o minore estensione della domanda, la presenza di agguerriti gruppi criminali dediti al narcotraffico nonché l’esistenza sul territorio di frontiere terrestri, marittime o aeree di importanza strategica come punti di arrivo e di passaggio ovvero di stoccaggio della droga”.

Sta di fatto che, relativamente alle operazioni antidroga, in valori assoluti, Roma Capitale, Milano e Napoli, sono state le città metropolitane con i valori più alti, rispettivamente 3.333, 3.282 e 1.306 operazioni, mentre se si fa riferimento alle operazioni per centomila abitanti, Milano con il rapporto di 100,97 è in testa, seguita da Genova con 94,15, Roma con 76,76, Cagliari con 68,67 e Torino con 53,02. Un calo consistente nei sequestri di stupefacenti, meno 64,24% rispetto al 2018, ma con Genova e Reggio Calabria che hanno bloccato (nei rispettivi porti), rispettivamente, 3.138,04kg e 2.212,39kg di cocaina sul totale di 6.243,23kg delle 14 città metropolitane e sul totale nazionale di 8,3 ton che ha rappresentato il quantitativo più alto dal 2010.

Roma Capitale è seconda, dopo Napoli e Catania, per i sequestri di hashish (1.241,83kg) e di marijuana (1.260,97kg), mentre in buona parte delle città metropolitane del meridione e delle isole si conferma la scarsa propensione (almeno per ora) al consumo di droghe sintetiche, sia in pillole (nessun sequestro a Catania e Napoli, due compresse a Reggio Calabria, 21 a Bari, 38 a Cagliari, 20 a Palermo) che in polvere (8 grammi a Cagliari, 9g a Catania, 8g a Messina, 7g a Napoli, nessun sequestro a Palermo).

Su 16.889 persone denunciate all’autorità giudiziaria in tutte le “metropolitane” (1,95% in più rispetto al 2018), 12.726 sono state arrestate nelle flagranza di reato (per lo più spaccio) con 6.719 stranieri denunciati (in prevalenza marocchini, gambiani, nigeriani, albanesi e senegalesi). Se è vero che gran parte dello stupefacente intercettato è destinato al nostro mercato, le indagini effettuate ed altre in corso indicano come il nostro Paese “posizionato al centro del Mediterraneo, venga utilizzato anche come snodo di transito per carichi destinati ad altri Stati europei)”. E il particolare è preoccupante tenuto conto del ruolo di broker mondiale del narcotraffico della mafia calabrese.

Per quanto riguarda, infine, le morti per overdose nelle città metropolitane, si è registrato un trend stazionario di 125 casi (24 nel 2018) sul totale nazionale di 373 decessi (un aumento dell’11,01 % rispetto al 2018), in gran parte attribuiti al consumo di oppiacei per un totale di 25.780 morti causati dal consumo di stupefacenti da quando, nel 1973, iniziarono le rilevazioni in Italia.

DCSA 2020, il report dell’antidroga in Italia

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